di Federico Taverniti
Firenze- Il primo bilancio su PuntoInsieme, relativamente a tutto il 2008 è ampiamente positivo. Più di 25mila le persone accolte accessi agli sportelli, oltre 16mila le valutazioni effettuate, liste d'attesa per le RSA diminuite di oltre un terzo rispetto al 2007 (e obiettivo dell'azzeramento entro il 2009). Sono questi alcuni dei risultati più interessanti ottenuti in questa prima fase di attivazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, considerando sia la fase pilota che quella operativa vera e propria.
Le risorse complessivamente impiegate ammontano a 57 milioni di euro.
Si tratta di cifre più che soddisfacenti, affermano in coro il presidente della Giunta regionale e gli assessori alle politiche sociali e per il diritto alla salute, che non fanno altro che confermare la positività della scelta fatta dalla Regione nel tent ativo di dare una risposta concreta ai circa 80mila anziani toscani non più in grado di provvedere autonomamente alle proprie necessità e alle loro famiglie.
La rilevazione è stata effettuata in base ai dati inviati dalle 34 zone-distretto (che costituiscono le aree in cui è suddivisa la Toscana in relazione al livello di governo locale dei servizi sociali e sanitari).
L'attivazione della rete di PuntoInsieme è avvenuta ufficialmente lo scorso 22 ottobre.
Nel 2008 le persone che hanno trovato accoglienza presso gli oltre 300 sportelli dislocati sul territorio regionale sono state esattamente 25.497. Le valutazioni effettuate dalle UVM sono state 16.164, relativamente cioè a quei casi cosiddetti 'complessi', che richiedono una valutazione socio-sanitaria integrata. Le liste d'attesa per l'inserimento in RSA sono passate dalle 3.300 al 31 dicembre 2008 a 2.120 alla stessa data del 2008. La diminuzione è stata del 35,7%. Secon do dati elaborati dalla Regione le persone prese in carico attraverso percorsi di assistenza domiciliare sono passate dalle 33 mila del 2007 a oltre 35 mila nel 2008.
I casi complessi sono quelli che vengono sottoposti all'esame delle UVM, le Unità di Valutazione Multidisciplinare.
L'UVM è un gruppo di esperti che di solito comprende un medico di distretto, un assistente sociale e un infermiere professionale. In determinate situazioni vengono affiancati del medico curante e da specialisti della riabilitazione. Compito dell'Unità è valutare le condizioni di bisogno dell’assistito attraverso la definizione del PAP, il Progetto Assistenziale Personalizzato, ossia il pacchetto di prestazioni più appropriato.
Per quanto riguarda l'origine della segnalazione (limitatamente ai casi cosiddetti complessi), quasi il 24% delle domande è stato fatto direttamente dalla persona interessata, il 28% da familiari.
Buono anche il grado di coinvolgimento dei medici curanti e dei presidi ospedalieri, che hanno presentato rispettivamente quasi il 16% ed il 12% delle domande. Un altro 16% di domande è pervenuto da operatori dei servizi sociali ed il restante 5% da medici specialisti, operatori del terzo settore, privati e altri soggetti.
Le risorse impiegate per l'assistenza nelle varie forme ammontano a 56 milioni e 890 mila euro. Quasi il 57% (pari a 32 milioni e 227 mila euro) è stato utilizzato per l'inserimento permanente in RSA, il 15% per l'assistenza domiciliare (8 milioni e 300 mila euro), il 14% (7 milioni 765 mila euro) per l'inserimento temporaneo in RSA, oltre il 7% per l'inserimento in centri diurni, più del 6,5% per l'assistenza familiare ed il restante 1% per altre forme di assistenza ed altri servizi.