«Senza rinnovamento tecnologico l'artigianato rischia di scomparire. Bisogna coniugare tradizione e manualità con l'uso del computer».
Ne è convinto Frédéric Migayrou, direttore del dipartimento di Architettura e Design Centre Pompidou Paris, che nella seconda giornata del convegno In-Hand lancia un appello affinché le istituzioni locali non lascino soli gli artigiani nella loro necessità di rinnovarsi.
«La grande manualità acquisita dagli artigiani - ha proseguito - deve dialogare con le nuove tecnologie.
Solo così sarà possibile ampliare gli orizzonti. E soprattutto allargare la produzione».
Da parte sua, Nigel Coats, direttore del dipartimento di Architettura Royal College of Art London, nell' intervento ha sostenuto che «solo una maggiore integrazione tra designer, architetti e artigiani potrà fare uscire dalla crisi il settore».
Sulla stessa scia Eugenio Taccini, presidente della Fondazione di Firenze per l'Artigianato Artistico, che ricordando la figura di Ettore Sottsass ha ricordato che proprio dai disegni del grandi architetto una ditta di Montelupo, negli anni Cinquanta, trovò nuova linfa vitale e spunti per rinnovarsi.
«Dobbiamo ritrovare la collaborazione con gli architetti e i designer», rimarca Taccini.
Domani si chiude il convegno all'Altana di piazza Tasso. Protagonisti dell'ultima giornata di confronto saranno gli artigiani. Ad aprire i lavori Arianna Guarnieri dirigente del Comune di Firenze e responsabile Sam insieme a Cristina Degl'Innocenti curatrice della mostra Made (Sam fino al 3 giugno). Chiude Elisabetta Cianfanelli, assessore alla moda della Provincia di Firenze.