Firenze- Via libera da parte del Consiglio regionale della Toscana alla nuova legge sulla gestione del potenziale viticolo e delle superfici vitate. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, mentre i consiglieri dei gruppi di centrodestra si sono astenuti. Come ha spiegato il presidente della commissione regionale Agricoltura, Aldo Manetti (Prc) illustrando la proposta all’aula, la nuova legge era necessaria per adeguarsi ai regolamenti europei. Il regolamento comunitario dell’aprile scorso sull’organizzazione comune del mercato vitivinicolo ha introdotto alcuni cambiamenti sui programmi di sostegno, sul potenziale produttivo, sui controlli e sulle sanzioni.
Manetti ha sottolineato il grande lavoro fatto in Commissione, che ha portato alla presentazione di numerosi emendamenti e all’accoglimento di numerosi suggerimenti forniti durante le consultazioni.
Secondo la normativa, la Regione Toscana dispone di un aggiornato schedario viticolo, gestito con specifici strumenti informatici dall’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Artea). Nello schedario sono contenuti i dati sulle superfici impiantate, la composizione ampelografica, i diritti di impianto e reimpianto, le superfici iscritte negli albi delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche.
L’utilizzo dello schedario permette, nei casi consentiti dalle norme comunitarie (ad esempio per estirpazioni, reimpianti, sovrainnesti), di sostituire alle procedure di autorizzazione la dichiarazione unica aziendale (Dua), rilasciata dagli stessi conduttori. Dalla disciplina sono escluse le superfici vitate di estensione inferiore alle due are (un’ara è di 100 metri quadrati) destinate al consumo familiare. La nuova legge specifica anche le competenze ed affida alle province le funzioni amministrative (concessioni e controlli).
Per la realizzazione di vigneti sperimentali è necessaria la valutazione della Regione. Chi ha realizzato illegalmente alcuni impianti potrà mettersi in regola entro il 31 ottobre prossimo, con il pagamento di una sanzione di 1.660 euro per ogni decara (una decara è di 1000 metri quadrati) o sua frazione.
Secondo Angela Notaro (An-Pdl) il nuovo provvedimento sulle superfici vitate rappresenta un passo in avanti per il mondo agricolo e prevede una semplificazione e uno snellimento necessari per il governo del settore.
Notaro ha anche sottolineato il buon lavoro svolto in commissione Agricoltura, dove tutti hanno potuto portare il loro contributo. Tuttavia, ha proseguito, “la legge presenta un difetto insormontabile: ci si affida anche in questo caso alle agenzie regionali, che non brillano nel loro operato né per semplificazione né per trasparenza, e spesso sfuggono al controllo della Regione”. Per questo la consigliera ha annunciato il voto di astensione del suo gruppo.
Nicola Danti (Pd) ha sottolineato l’importanza di una legge che “impatta su un segmento produttivo fondamentale per la Toscana, che si distingue per l’alta qualità e che ha subito negli ultimi tempi profonde trasformazioni”.
Il provvedimento per Danti permetterà di gestire al meglio il rinnovamento di quel 27% di superficie vitata toscana ancora decisamente vecchio, e ha il merito di introdurre elementi di tutela per i vitigni di particolare pregio e tradizione.
Il presidente della Giunta regionale Claudio Martini, che possiede la delega all’agricoltura, ha osservato che “la proposta di legge contiene elementi positivi e il lavoro fatto dalla commissione Agricoltura è molto importante”. Riguardo alle critiche sul ruolo delle agenzie regionali, Martini ha commentato di “capire che ci siano posizioni politiche pregiudiziali sulle agenzie, però esse finiscono per essere di impaccio se si tenta di fare qualcosa di concreto.
Le agenzie ci sono dappertutto, a livello nazionale, nelle regioni guidate dal centrodestra. Quello che possiamo fare è provare a ragionare tutti insieme su come organizzarle al meglio; parlare di un loro superamento è superato”.
In sede di dichiarazione di voto, Piero Pizzi (Fi-Pdl) ha confermato il voto di astensione del suo gruppo, spiegando che “la legge contiene elementi positivi come la semplificazione ma il ruolo affidato ad Artea non ci convince. E’ necessaria una riflessione profonda sul ruolo di questa agenzia che ha debordato dai propri compiti”.
Virgilio Simonti (Pd) ha ribadito un giudizio positivo e il voto favorevole del suo gruppo.
“E’ un provvedimento – ha detto – importante per l’agricoltura, soprattutto in un momento di crisi come questo”.
Roberto Benedetti (An-Pdl) ha osservato che “se le affermazioni fatte stamani dal presidente Martini erano un passo in avanti, un’apertura a ridiscutere il ruolo delle agenzie, lo recepiamo con grande attenzione”.
Voto di astensione è stato annunciato anche da Marco Carraresi (Udc), secondo il quale il provvedimento serve a dare supporto e a valorizzare chi lavora con impegno.
La riserva arriva, ancora una volta, sul ruolo delle agenzie. “Se le agenzie sono uno strumento elastico e flessibile niente in contrario, ma davanti a certi numeri e a certi risultati il dubbio ci viene”.