Firenze, 19 novembre 2008- Sono già cinque i provvedimenti di natura economica e finanziaria assunti per decreto dal governo Berlusconi, a cui dobbiamo aggiungere due disegni di legge collegati e altri due che sono stati preannunciati. Nel frattempo, sono state bruciate molte risorse senza mettere in campo nessuna misura vera contro la crisi. Novantasei ore dopo l’approvazione della Legge Finanziaria, vuota più che snella, si parla di un intervento di finanza pubblica da 80 miliardi. Tanta enfasi viene caricata sull’intervento a favore delle banche per un importo, pare, di venti miliardi.
Tanto rumore per poco, quando la Francia ha impegnato 360 miliardi, la Germania 500, il Regno Unito 250 miliardi di sterline, la Spagna 50 miliardi di euro.Nel frattempo, Sarkozy ha aumentato gli stanziamenti per la formazione. Da noi si pensa a dividere il sindacato e ad escludere le associazioni della piccola imprese dal tavolo dove si decidono le misure anticrisi, minando la coesione sociale, che è uno dei fattori decisivi per uscire dalla recessione.
Decine di iniziative e di incontri con i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, delle forze politiche, economiche e sociali, migliaia di agricoltori coinvolti sul territorio, quintali di prodotti agroalimentari tipici offerti ai cittadini.
Questo il primo bilancio della mobilitazione promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in Toscana che avrà il suo momento “clou” nel sit-in che si terrà domani, giovedì 20 novembre (dalle 9 alle 14) a Roma, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati, che vedrà la partecipazione di una moltitudine di agricoltori provenienti da ogni parte della Toscana. In tutta la regione – rileva la Cia Toscana - ci sono state manifestazioni in tutti i capoluoghi di provincia e in molti comuni, sono state raccolte tantissime adesioni, tra i cittadini, a sostegno delle rivendicazioni dei produttori agricoli.
Una grande mobilitazione responsabile e consapevole che ha visto la massiccia partecipazione degli imprenditori del settore, ma anche il consenso da molte parti politiche ed economiche, dai rappresentanti delle Istituzioni locali.
“Mi unisco a Confagricoltura e Cia per dire no ai tagli indiscriminati previsti dalla Finanziaria 2009 al settore agricolo e alle produzioni di qualità che avranno delle pesanti ricadute anche per la provincia di Siena e per tutta la Toscana”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico e membro della commissione agricoltura alla Camera, raccoglie il grido di allarme lanciato dagli agricoltori senesi e conferma la sua adesione all’iniziativa di mobilitazione promossa dalla Cia nazionale, che domani, giovedì 20 novembre, sarà a Roma per un sit-in davanti alla Camera dei Deputati.
“Domani – afferma Susanna Cenni – io e l’onorevole Franco Ceccuzzi scenderemo davanti a Montecitorio con gli agricoltori della Cia, convinti che l’agricoltura sia un settore importantissimo per lo sviluppo del Paese e che per questo abbia bisogno di investimenti, di innovazione e di un’attenzione costante. La Legge Finanziaria va invece nella direzione opposta, attuando forti tagli, che andranno a incentrarsi principalmente sugli investimenti e sui contributi alle imprese e alle famiglie coinvolte nel comparto.
La scomparsa del Fondo di solidarietà, il taglio al piano irriguo e alle risorse per gli allevatori rappresentano un duro colpo per questo settore: basti pensare agli investimenti ancora in atto sullo schema idrico di Montedoglio o all’azione di miglioramento genetico su chianina e cinta senese, solo per citare due esempi significativi”. Agli agricoltori senesi, che chiedono fatti ed azioni immediate, Susanna Cenni ricorda l’impegno del Partito democratico: “Nei mesi scorsi – conclude Cenni – il Pd ha dato battaglia al governo, proponendo un pacchetto di emendamenti per il consolidamento e lo sviluppo del sistema agricolo, elaborato in collaborazione con le associazioni di categoria e i sindacati.
Negli emendamenti si chiede di confermare le agevolazioni in materia previdenziale; di rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale per la gestione del rischio; di potenziare il ruolo delle polizze assicurative; di recuperare le risorse tagliate sul piano irriguo e di incrementare le risorse a sostegno del ricambio generazionale e dello sviluppo delle imprese giovanili e femminili. Il Pd chiede infine di aumentare gli investimenti a favore dei processi di internazionalizzazione, delle politiche di filiera e dell'associazionismo; di predisporre un impegno per finanziare le proposte per il biologico, gli agrumeti e le bioenergie; di attuare interventi a favore delle cooperative agricole di montagna e la tenuta degli albi genealogici da parte della associazioni degli allevatori”.