Firenze- Saranno le Autorità di ambito, e non più i Comuni, a occuparsi dell'affidamento delle gestioni per gli impianti di fognatura e depurazione delle acque reflue industriali di proprietà pubblica. Per garantire economicità, efficacia ed efficienza, se richiesto da situazioni specifiche, le Autorità di ambito potranno anche prorogare la scadenza degli affidamenti in essere. Lo prevede una legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale. Ad illustrare il provvedimento in aula è stato il presidente della commissione Territorio ed ambiente, Erasmo D'Angelis (Pd).
In pratica la legge riconosce implicitamente, come vuole la normativa nazionale, che la depurazione industriale rientra nel servizio idrico integrato. Allo stesso tempo la nuova disciplina garantisce la piena operatività dei servizi, assicurando la continuità delle gestioni e l'attuazione degli accordi sottoscritti, in attesa della nuova legge nazionale sulla materia. In particolare viene riconosciuta la specificità delle depurazioni industriali nei distretti, con una gestione degli impianti di proprietà pubblica che di fatto fa capo a Consorzi misti pubblico-industriali.
In questo modo i costi delle depurazioni industriali non ricadranno sulla generalità dei cittadini. Il quadro degli impegni sottoscritti per l'adeguamento dei sistemi depurativi, e quindi salvaguardati da questo intervento normativo, prevede investimenti pubblici e privati pari a 29 milioni nel distretto tessile di Prato, 98 milioni nel conciario di Santa Croce compreso il Polo Piaggio a Pontedera, 37 milioni nel cartario di Capannori. (dp/ab)