Firenze– Saranno le Autorità di ambito, e non più i Comuni, a occuparsi degli atti di affidamento delle gestioni degli impianti di fognatura e depurazione di acque reflue industriali di proprietà pubblica, e potranno prorogare la scadenza degli affidamenti in essere se la specificità delle situazioni lo richiede per garantire economicità, efficacia ed efficienza. Lo prevede una proposta di legge di inziativa della Giunta che ha avuto il via libera a maggioranza da parte della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale (favorevoli tutti i consiglieri di maggioranza con l’eccezione di Monica Sgherri, Rifondazione comunista, che si è astenuta; non presenti al momento del voto i consiglieri di centro-destra).
In pratica la pdl riconosce implicitamente, come vuole la normativa nazionale, che la depurazione industriale rientra nel servizio idrico integrato, e allo stesso tempo garantisce l’attuazione degli accordi e il proseguimento delle gestioni in essere, in attesa di una nuova legge nazionale che a breve interverrà di nuovo sulla materia. In particolare viene riconosciuta la specificità delle depurazioni industriali nei distretti, con una gestione degli impianti di proprietà pubblica che di fatto fa capo a Consorzi misti pubblico-industriali.
Questo perché i costi delle depurazioni industriali non ricadano sulla generalità dei cittadini. Il quadro degli impegni sottoscritti per l’adeguamento dei sistemi depurativi, e quindi salvaguardati da questo intervento normativo, prevede investimenti pubblici e privati pari a 29 milioni nel distretto tessile di Prato, 98 milioni nel conciario di Santa Croce compreso il Polo Piaggio a Pontedera, 37 milioni nel cartario di Capannori.
Soddisfazione per un provvedimento che rispetta il principio “chi inquina paga” e non va ad incidere sulle tariffe del servizio idrico integrato è stata espressa dal presidente della commissione, Erasmo D’Angelis (Pd).
Monica Sgherri (Prc) ha sottolineato la consistenza degli interventi pubblici in questo settore, preponderanti rispetto a quelli privati anche se poi la gestione è prevalentemente privata. Ardelio Pellegrinotti e Alfonso Lippi (Pd) hanno invece rimarcato l’opportunità della nuova pdl, che da un lato vuole evitare che i costi delle depurazioni industriali ricadano sul servizio idrico nel suo complesso, dall’altro vuole impegnare i privati nel proseguimento degli investimenti in corso. (ab)