Firenze– La Giunta regionale è chiamata a “intervenire su Governo e Parlamento” affinché sia revocata “la decurtazione di ulteriori trenta milioni annui dal fondo nazionale per la montagna” e a chiedere comunque, “anche in sede di Conferenza Stato-Regioni, l’individuazione di strumenti compensativi che consentano di recuperare le risorse tagliate”. È quanto stabilisce una mozione a firma Nicola Danti, Mauro Ricci e Marco Remaschi (Pd) approvata a maggioranza dal Consiglio regionale.
“Si tratta di un taglio ulteriore che mette in ginocchio tutte le Comunità montane tranne quelle delle Alpi, che ne sono escluse − ha dichiarato il primo firmatario Nicola Danti −. Un taglio indiscriminato dei trasferimenti, frutto di una scelta politica che, colpendo le Comunità montane con altitudine media al di sotto dei 750 metri, mette in difficoltà tutte quelle appenniniche, rendendone precaria la funzionalità”.
Il provvedimento, disposto attraverso la legge di conversione del decreto legge 112/2008, “va ad aggiungersi − si argomenta nella mozione − alla decurtazione di risorse destinate a tali enti”.
Questo a fronte di un “processo di riorganizzazione regionale che ha comportato un risparmio di oltre un milione di euro sul fondo ordinario per la montagna”.
“I provvedimenti che saranno presi nella prossima Finanziaria saranno devastanti e porteranno le Comunità Montane a chiudere, un taglio netto che non tiene conto di quanto fatto dalle Regioni per il riordino. La politica portata avanti dal Governo Berlusconi continua a penalizzare gli Appennini rispetto alle Alpi, un chiaro “favore” fatto alla Lega ma non ai cittadini che così vedranno sparire alcuni servizi importanti svolti dalle Comunità Montane per conto dei Comuni”.
Così Nicola Danti (Pd) è intervenuto in aula nella seduta odierna del Consiglio Regionale per presentare la mozione contro il taglio delle Comunità Montane, poi approvata dall’aula.
“Il taglio delle Comunità Montane – spiega Danti – è di competenza regionale e quindi non si capisce come il Governo possa ignorare il lavoro svolto dalle Regioni per il riordino degli enti montani. Ci chiediamo quale sia l’intenzione del Governo, evidentemente quella di far morire le Comunità Montane togliendogli l’ossigeno.
Se guardiamo all’evoluzione del Fondo ordinario di funzionamento delle Comunità Montane possiamo notare come dai 189,5 milioni di euro del 2007 si passi nel 2011 ad un finanziamento statale di soli 30 milioni di euro. Una stretta mortale se si considera il fatto che le Comunità Montane non hanno entrate proprie ma fondi derivati da risorse statali e regionali. Questo porterà alla consegna di chiavi e bilanci in mano ai Prefetti”.
“Con la mozione approvata oggi – conclude Danti – chiediamo alla Giunta Regionale di intervenire su Governo e Parlamento perché sia revocata la decurtazione di ulteriori trenta milioni/anno dal fondo nazionale per la montagna e a chiedere, anche in sede di Conferenza Stato – Regioni, nel permanere della norma di decurtazione del fondo nazionale per la montagna, la individuazione di strumenti compensativi che consentano di recuperare le risorse tagliate, al fine di garantire la corretta attività istituzionale delle Comunità Montane operative nel territorio regionale”.