Anche quest’anno, dalla metà di luglio circa, è stata evidenziata lungo il litorale massese la fioritura di Ostreopsis ovata, una microalga bentonica marina che, ormai da diversi anni, è presente nelle nelle acque del Mar Mediterraneo.
Le fioriture di Ostreopsis ovata sono ormai un fenomeno ben conosciuto. Già da alcuni anni esso viene monitorato dal Dipartimento ARPAT di Massa Carrara sul litorale apuano, dove le prime manifestazioni di un certo rilievo si sono verificate nel 1998, e dal 2007 è seguito, sia da un punto di vista ambientale che epidemiologico, dai soggetti pubblici competenti: Regione Toscana, ARPAT, ASL, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Toscana-Lazio (IZS), Comuni.
Nel 2008, con uno specifico progetto regionale, ARPAT è stata incaricata di eseguire un monitoraggio delle acque e degli organismi marini lungo tutta la costa toscana, con 20 punti di prelievo, di cui 5 nel litorale apuano (3 ricadono nel comune di Massa ed uno ciascuno nei comuni di Montignoso e Carrara), dove i controlli e le analisi (ricerca della microalga nelle acque e sulle macroalghe; stato delle biocenosi; parametri chimico-fisici) sono a maggior frequenza.
Inoltre, nelle zone a più elevato rischio di insorgenza del fenomeno, l’IZS (Sede di Pisa) esegue la ricerca delle tossine negli organismi marini (mitili, ricci) e l’ASL (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) provvede a tenere sotto controllo l’insorgere di eventuali patologie associabili alla presenza dell’alga.
A tal proposito si tiene a precisare che l’alga in concentrazione superiori a 104 cellule/litro e in condizioni meteo-climatiche favorevoli potrebbe produrre lievi malesseri ai bagnanti (principalmente attribuibili ad inalazione di aerosol) ed effetti negativi sugli organismi marini.
Quest’anno, nel corso del controllo del 24 luglio, nei 3 punti di campionamento del comune di Massa è stata superata la concentrazione di attenzione di 104 cellule/litro di Ostreopsis ovata e sono apparsi i primi segnali di sofferenza negli organismi marini (polpi, patelle, ricci).
Nel resto della Toscana, i controlli finora effettuati hanno evidenziato una presenza dell’alga quasi sempre (tranne un campione a Marina di Pisa) ben al di sotto di tale soglia, con concentrazioni che solo raramente sono apparse significative (103 cellule/litro) e, in ogni caso, senza alcun segno evidente di alterazione degli ecosistemi marini, E’ importante segnalare che in molti casi le fioriture non sono accompagnate da alcuna ripercussione di ordine sanitario e che fino ad oggi non sono stati riscontrati casi di intossicazione causati da consumo di prodotti ittici contaminati da questa microalga o dalla sua tossina.