Giovedì 14 dicembre 2006- Negli ultimi anni si è verificato in tutto il mondo un forte incremento delle fioriture algali tossiche (HAB – Harmful Algal Bloom); una delle specie più frequentemente coinvolta è Ostreopsis ovata, tipica delle aree subtropicali e tropicali, produttrice di tossine del gruppo della palitossina, la più potente biotossina marina.
Le fioriture di Ostreopsis ovata rappresentano un vero e proprio fattore di rischio sia per le risorse ittiche sia per la salute umana; infatti elevate concentrazioni causano massive morie dell’epibenthos sia sessile che mobile e inducono uno stato morboso acuto nell’uomo caratterizzato da dolori muscolari e articolari, congiuntivite, febbre, rinorrea, tosse e irritazione delle prime vie aeree.
L’insorgenza della sintomatologia a carico dell’uomo, presumibilmente dovuta all’inalazione di aereosol marino carico di tossina algale, risulta rapida (2-3 ore dall’esposizione) e di breve durata (regressione in media entro le 12 ore).
Le fioriture algali di Ostreopsis ovata lungo il litorale apuano sono divenute una costante a partire dall’estate del 1998, quando decine di bagnanti accusarono i malesseri sopra descritti dopo che avevano soggiornato su un breve tratto di costa compartimentato da scogliere.
Da allora il dipartimento ARPAT di Massa Carrara ha tenuto costantemente monitorato l’intero litorale al fine di valutare l’intensità e l’estensione della fioritura.
L’andamento è risultato piuttosto altalenante: alcune stagioni (2000, 2001, 2004) hanno presentato fioriture di bassa intensità, altre (2002, 2003, 2005) hanno nuovamente assunto i valori critici del 1998, mentre l’ultimo monitoraggio effettuato (estate 2006) non ha evidenziato la tipica fioritura.
La normativa vigente sulle acque di balneazione (DPR 470/82) non prevede il monitoraggio delle fioriture algali, tanto meno indica procedure da adottare quando le fioriture determinano ripercussioni sulla salute umana.
Anche la nuova direttiva europea relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione (Dir.
2006/7/CE del 15/02/06) non parla espressamente di monitoraggio delle fioriture, ma si limita a prevedere che gli stati membri stabiliscano profili delle acque di balneazione che tengano conto anche della potenziale proliferazione di macroalghe e fitoplancton.
Considerata l’estensione geografica del fenomeno, al quale sono ormai esposte tutte le coste italiane, sarebbe invece opportuno che i classici controlli routinari delle acque di balneazione previsti dalla legge venissero integrati da un monitoraggio diretto delle fioriture di O.
ovata.
L’utilizzo di metodiche condivise permetterebbe di confrontare i risultati e di comprendere meglio le dinamiche del fenomeno.
m.c.