FIRENZE- Un u.f.o. su Firenze. E’ tornato in grande stile in città un anno dopo. Venerdì ha presentato allo stadio Franchi la nuova formazione della Fiorentina. E ieri sera, nell’arena della Fortezza da Basso ha fatto vibrare i suo fans con il rock-show “Fenomeni Live Tour 2008“, che sta girando l’Italia in 40 date. Con il suo concerto mancava da Firenze da due anni ed era reduce dalla sfortunata vicenda dell’Estate fiorentina 2007.
Chiariamo subito la cosa più importante. Ieri sera Piero Pelù si è profuso in uno spettacolo di puro rock, trascinando il pubblico con talento naturale e professionalità in 135 minuti di musica perfetta in una sonorità satura che è cresciuta nel tempo della sua esperienza.
Dal vivo acustica anche migliore di quella dell’album Fenomeni e una capacità di intrattenere con divertimento, che gli consente persino di fare una pausa senza perdere intensità, o di lanciare in scena il sosia fiorentino di Elvis per un brano revival del padre del rock. Un’atmosfera spontanea anche se si indovina che niente è lasciato al caso, dagli arrangiamenti dei vecchi brani dei Litfiba ai movimenti calibrati in primo piano.
Piero Pelù è l’unico “rocker” (come lui stesso preferisce definirsi) a cui Firenze abbia dato i natali sino ad oggi, forse l‘unico di tutti i tempi.
Probabilmente tra un secolo ricorderemo Odoardo Spadaro e Pelù, come mirabili espressioni della musica popolare a Firenze, tra i pochi che abbiamo saputo rappresentare qualcosa di significativo anche all’estero.
E’ forse per via di questa sua unicità che lo scorso anno gli fu chiesto di occuparsi dell’Estate fiorentina, che è un momento importante per la stagione turistica, ma anche per l’espressione culturale della città. Accettò certo con spirito di servizio, nonostante gli impegni personali in giro per il mondo.
Ma da subito incontrò ostacoli e polemiche, sin dalla conferenza stampa organizzata a Milano, che infastidì immediatamente qualche spirito provinciale. E poi tutto un susseguirsi di accuse riferibili complessivamente al programma della rassegna, come ai dettagli più minuti dei singoli eventi nei luoghi assegnati. Come se a monte di tutto non ci fosse una cronica penuria di risorse e la campanilistica contrapposizione tra gli organizzatori che ogni anno si fanno la guerra per conquistare il sopravvento.
Si disse che non era un’edizione memorabile, che lui poco se ne era occupato, che non era riuscito a portare grandi nomi. Finché l’artista prestato alla città, sballottato dal piccolo dibattito della politica comunale, tra pregiudizio ideologico, calcolo elettorale e irriconoscente imbarazzo, fu costretto a gettare la spugna, sbattendo la porta a suo modo.
A distanza di un anno è facile notare come l’Estate fiorentina, che porta ancora il nome Fi.Esta regalatoci da Pelù, senza di lui non è certo migliore di prima, non ha più soldi, non ha più personaggi, è sicuramente più incolore (priva ad esempio di Italia Wave, l’altra vittima della stagione 2007) e continua ad essere campo di battaglia oligopolistica.
Ma siccome non è firmata da un nome di rilievo come quello dell’anno scorso, in pochi vigilano, in pochi commentano, certamente non quelli che facevano il tiro a segno un anno fa.
Non vi pare che sarebbe bene chiedere scusa ad uno dei pochi artisti nostri concittadini per le malignità provinciali sputate su di lui lo scorso anno? Va bene che Firenze è la città dell”Incompreso”, ma qualcuno sa spiegarci come siamo riusciti a combinare quel pasticciaccio dell’Estate fiorentina del 2007? Un anno dopo una risposta la meriterebbe.
Nicola Novelli
Piero Pelù al 1 Maggio