Animali e bambini, boschi incantati e diavoli, fate e giganti, maghi e principesse: sono i protagonisti delle nostre favole che Carlo Lapucci, linguista e studioso di tradizioni popolari, ha raccolto in due volumi –per oltre 400 pagine complessive– editi da Sarnus con il titolo Fiabe toscane. In libreria e nei supermercati toscani sono entrembi in vendita a € 13,00.
L’autore trae le sue storie dalla tradizione orale toscana, con un lavoro di ricerca e trascrizione (con note a piè di pagina) che ha permesso di salvare dall’oblìo 38 storie complete, oltre a 13 brevi favolette, altrimenti destinate ad essere dimenticate, dalle celeberrime ad altre meno note.
Il risultato finale, che unisce genitori e figli, è un piacevole percorso tra ricordo e scoperta di storie che in Toscana si sono tramandate per secoli, con innumerevoli varianti, a seconda della località. I bambini di oggi possono goderne solo grazie a simili opere di preservazione, che ricuciono una profonda cesura operata dalla moderna comunicazione di massa, che semplifica e riduce (almeno sino all'avvento di Internet). Ecco allora rivivere Il gatto con gli stivali, Prezzemolina, Pentolino, La gatta gnuda, ma anche oggetti e parole dimenticati, o caduti in disuso, come la Cantimplora, che sarà bello andare a ritrovare in un vecchio vocabolario, se ancora presente in casa.
Perché la tradizione popolare mescola cultura alta e bassa, mitologia antica e riferimenti alla storia più recente, con mille varianti e reinterpretazioni.
Anche se, non dimenticate, i due volumi sono prima di tutto un regalo ai vostri bambini, meglio ancora se vorrete leggere le fiabe accanto a loro, a voce alta, interpretando vocine e vociacce dialoganti di tutti i personaggi, come facevano i nostri nonni davanti a un focolare.
N. Nov.