Origine tedesche, nazionalità brasiliana e un cognome ‘solido’ come il proprio tennis: Roxane Vaisemberg. La tennista sudamericana, appena 18 anni (un buon passato da junior come n°12 al Mondo e la finale della Gerdau Cup), al suo primo anno da professionista, continua a sorprendere nella parte bassa del tabellone del 1° torneo ITF 25.000 dollari Trofeo Autoeur-Bmw-Mini, organizzato dal TC Time Out, in corso di svolgimento fino a sabato sui campi del CT Firenze.
Dopo aver eliminato negli ottavi la favorita n°2 del seeding, la moscovita Vesna Manasieva, ha strappato un pass per le semifinali della kermesse fiorentina, regolando in due set sudati (7-5, 7-6) la connazionale Teliana Pereira, e confermandosi la più giovane semifinalista della manifestazione.
E’ solido e regolare, e molto maturo, il tennis espresso dalla mancina Roxane, tipico da terra rossa: dritto pesante, mobilità felina da fondo, grande resistenza sui lunghi scambi.
Nativa di San Paolo, bisnonni tedeschi, classe ’89, Roxane Vaisemberg si allena col coach Gustavo Moreno, è sponsorizzata dal club Hebraica, e con la sua 309esima posizione WTA è la terza giocatrice più ‘celebre’ del suo Paese. Uno sport che in Brasile non decolla ancora, soprattutto a livello femminile.
“A livello maschile abbiamo avuto un grande campione come Guga Kuerten - spiega la tennista – ma nel femminile non riusciamo ad avere tenniste di vertice.
Per il tennis devi dare la vita, fare grandissimi sacrifici, e alle donne brasiliane questo non piace. Tante giovani conseguono ottimi risultati fino a 12-14 anni, poi pensano ad altro, a divertirsi o a creare una presto una famiglia. Insomma, si perdono per strada”
Roxane Vaisemberg, carattere e grinta da vendere, potrebbe rappresentare un’eccezione. “Il tennis è uno sport strano, oggi sei un campione, domani sei già dimenticato – continua lei – Il mio club Hebraica mi permette per adesso di viaggiare e di giocare, altrimenti non sarei qui.
Voglio emergere, o almeno provare a farlo. I miei idoli? Sono cresciuta guardando alla tv Staffi Graf, ma adoro la potenza di colpi di Serena Williams, i suoi movimenti in campo.”
Ora in semifinale la Vaisemberg affronterà una avversaria temibile, la ceca Lucie Hradecka (n°7 del seeding) che senza ancora perdere un set per strada ha superato in scioltezza l’ostacolo ungherese Kyra Nagy (6-3, 6-2), testa di serie n°3 del tabellone.
Dopo l’eliminazione dell’ultima italiana in tabellone, la pontederese Elisa Balsamo (6-1, 6-2 per mano della ex regina di Roma 2001 Jelena Dokic: per lei quarti di finale di lusso contro la croata Mirjana Lucic), rimane un piccolo spicchio azzurro nel torneo fiorentino, grazie al doppio (tutto fiorentino) composto dalla 19enne Martina Caciotti e dalla kazaca Ksenia Palkina.
Entrambe allieve di Massimo Ardinghi al club delle Cascine, le due tenniste hanno centrato la finale sconfiggendo dopo un’autentica maratona la coppia composta da Stefania Chiappa e dalla bielorussa Darya Kustova (5-7, 6-4, 10-8).
Oggi sono in programma gli incontri del singolare femminile e la finale del doppio (a partire dalla ore 13), mentre sabato pomeriggio (ore 15) sarà in programma la finale del singolare (con ingresso libero al CT Firenze).