Duro colpo inferto allo smercio di stupefacenti nell'area fiorentina da parte dei Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo che, nella nottata fra domenica e lunedì, a conclusione di una indagine partita proprio da Borgo e proseguita a Firenze e altre città del nord Italia, ha infine permesso di individuare e trarre in arresto tre albanesi coinvolti nel traffico e nello spaccio di Cocaina. L'operazione ha portato al più consistente sequestro: ben otto chilogrammi di cocaina pura, che avrebbe fruttato, una volta tagliata, più di 500.000 euro.
L'operazione è scattata nella tarda serata di domenica quando i carabinieri, impegnati in servizio di pedinamento di uno degli arrestati, hanno capito che quella sarebbe stata l'occasione buona per "chiudere il cerchio" e concludere l'attività investigativa condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica del Tribunale di Firenze.
A finire in manette è stato un trentenne albanese incensurato, regolarmente soggiornante in Italia e residente in provincia di Treviso. Questi materialmente avrebbe dovuto provvedere al taglio e allo smercio della cocaina sulle principali piazze del centro-nord.
Al momento del fermo, operato a Milano, l'uomo si stava dirigendo a depositare il prezioso carico in un appartamento, risultato essere, all'atto della perquisizione, il suo punto di appoggio nella capitale lombarda e all'interno del quale è stata rinvenuta sostanza da taglio, in particolare confezioni di "PORTOLAC", un farmaco facilmente reperibile in commercio ed usato per "allungare" lo stupefacente. La droga era contenuta in una valigetta trolley e accuratamente confezionata in panetti da poco più di un chilogrammo l'uno, Inoltre, sono stati sequestrati anche due martinetti idraulici (cric) da autocarro, utilizzati per "compattare" i pani di cocaina e una bilancia di precisione.
Contemporaneamente all'arresto operato a Milano dagli uomini della Compagnia di Borgo, altri carabinieri, coadiuvati da colleghi del Nucleo Radiomobile del Gruppo Carabinieri di Bologna, riuscivano a bloccare e perquisire i due albanesi che avevano portato la droga a Milano, sino a quel momento seguiti in tutti i loro spostamenti, sottoponendoli al fermo di P.G.. Per tutti si configura il grave reato di importazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacente e, nell'attesa di essere interrogati dal magistrato, sono stati associati a San Vittore quello arrestato a Milano ed alla Dozza quelli fermati a Bologna.
Nel pomeriggio di ieri 22 aprile, a Prato, militari del Nucleo Investigativo di questo Comando Provinciale hanno tratto in arresto un 24enne romano trovato in possesso di mezzo chilo di hashish. Il ragazzo, che stava sostando nei pressi del casello autostradale di Prato Est a bordo della propria autovettura, è stato notato, per via dell'atteggiamento particolarmente guardingo, da personale di una pattuglia in borghese impegnata nei normali servizi di controllo del territorio. I militari pertanto lo hanno avvicinato e controllato rinvenendo, sotto il sedile anteriore lato passeggero del mezzo, la citata sostanza stupefacente.
Nella mattinata odierna il GIP pratese ha convalidato l'arresto del ragazzo, un incensurato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente condannandolo, a seguito di patteggiamento, ad una pena di 2 anni ed 8 mesi con l'aggiunta della misura dell'obbligo di dimora presso la propria abitazione.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Prato hanno fatto irruzione in un'abitazione dove hanno sorpreso due magrebini, clandestini e con vari precedenti per reati inerenti gli stupefacenti, mentre confezionavano dosi di cocaina.
Nel corso dell'irruzione i due stranieri, di 24 e 36 anni, per cercare di sfuggire alle loro responsabilità, hanno cominciato ad ingerire lo stupefacente fino a quando non sono stati bloccati dai militari ed arrestati. Altri 25 grammi di cocaina, già suddivisi in dosi, e tutto l'occorrente per il relativo confezionamento sono stati sequestrati. I due sono stati immediatamente accompagnati all'ospedale dove sono stati sottoposti a lavanda gastrica e ricoverati in stato di arresto.