La Provincia di Arezzo, con la partecipazione di Confartigianato e lo sponsor Banca Etruria, organizzano in prossimità del Cinquecentenario della nascita di Giorgio Vasari, un convegno internazionale intitolato “L’ingegno e la mano, restaurare il mai restaurato”. La serie di incontri che si terrano ad Arezzo nella sala dei Grandi (28, 29, 30 Marzo), sono incentrati su una particolare opera del Vasari, ovvero la Pala Albergotti, conservata nella Badia delle Sante Flora e Lucilla ad Arezzo. Il prezioso capolavoro olio su tela, non molto noto ai più, è datato 1567 e fu commissionato dal fiorentino Filippo Salviati, e successivamente comperato proprio dal giurista aretino Nerozzo Albergotti per impreziosire la sua cappella di famiglia.
L’opera, raffigurante nel pannello centrale l’incoronazione della Vergine, risulta da recenti analisi, non essere mai stata soggetta a restauro. Tale scoperta ha destato un certo scalpore negli addetti ai lavori: il dipinto nella sua originaria fattura offre una rara opportunità di studio e confronto. Il convegno dunque vuole essere proprio punto di incontro tra diversi esperti, riguardo a tecniche e problematiche inerenti le procedure di restauro, esperti che si riuniranno per l’occasione in un prestigioso comitato scientifico.
Oltre al convegno saranno organizzati alcuni eventi collaterali. Sarà possibile infatti visitare il cantiere di restauro sotto l’egida del gruppo R.I.C.E.R.C.A (Paola Baldetti, Marzia Benini, Isabella Droandi), il cui operato, ricordiamo, è stato finanziato da un anonimo mecenate straniero. In più, il grande pubblico avrà modo di visionare da vicino al Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, le otto tavolette poligonali e le due tavole laterali che fanno da cornice alla monumentale Pala del Vasari.
Saranno esposte anche opere del contemporaneo Giuseppe Riccetti, che presenterà il suo personale omaggio alla vita del celebre artista.
Alessio Nencioni