Chiariamo subito, a scanso di querele, il significato del titolo: cioè che il nostro primo cittadino “ignora” le regole più elementari della rete internet. E questo non fa certo onore ad una città multinazionale come Firenze. Ne sa qualcosa Lorenzo Picchi, direttore del giornale on line The Florence Newspaper, che tiene un corso di giornalismo alla Florence university of arts. Nei giorni scorsi, quando ha raccontato ai suoi studenti, prevalentemente statunitensi, della querela mossa da Leonardo Domenici a Wikipedia per diffamazione, ha raccolto una sonora risata dai suoi interlocutori ed uno studente ha esclamato: “E' come se Lorenzo il Magnifico avesse denunciato Marsilio Ficino”.
I ragazzi USA, che immaginano di trovarsi ancora nella città culla del Rinascimento, sanno bene che avendo il sindaco di Firenze reperito illazioni infondate nella pagina a lui dedicata sulla grande enciclopedia collettiva, avrebbe potuto correggerle di suo pugno in un attimo, semplicemente registrandosi on line e procedendo alla modifica, anziché chiedere aiuto ai legali per ottenere la stessa cosa con molto ritardo. Infatti la notizia della querela ha suscitato scalpore in Italia e all'estero.
Comprendiamo l'irritazione di chi viene diffamato con una leggenda sub-metropolitana che si trascina da anni.
Ma tuttavia che senso ha scandagliare la propria immagine on line, composta per Domenici da un universo corale di migliaia e migliaia di documenti alla ricerca di affermazioni offensive? Forse un uomo pubblico come lui potrebbe mettere in conto simili disavventure.
Invece il sindaco non è alla prima querela. L'aveva già annunciata per gli stessi motivi nei confronti del blog di Grillo, mentre i gestori di Fiorentina.it, la web community viola, hanno dovuto effettivamente indennizzare il primo cittadino fiorentino, per le stesse illazioni apparse anni fa, per alcune ore, nel loro forum dei lettori.
Domenici a caccia di querele on line? Forse devono avere paura anche i suoi condomini, qualora una mano ignota scarabocchiasse con motti offensivi la facciata dell'edificio, che il sindaco li citerebbe in giudizio per la mancata manutenzione dell'intonaco?
All'inizio della sua carriera di amministratore Domenici si era qualificato come uno sperimentatore della rete quale strumento di comunicazione con gli elettori. Per un breve periodo fu addirittura reperibile in chat settimanale con i cittadini.
Ora invece, non solo evita per quanto possibile di incontrarli di persona, ma lascia che la Rete Civica del Comune di Firenze, sia il meno permeabile al confronto dialettico, nonostante i buoni propositi di Lucia De Siervo, assessore all'Informatizzazione e rete civica del Comune. Ne sa qualcosa Gregorio Malavolti, Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio comunale, che lo scorso anno, anche per contrastare quel malcontento poi manifestatosi nel referendum sulla tramvia, aveva aperto un forum tematico in rete civica sui problemi della mobilità.
Quando i cittadini hanno cominciato ad animarlo, talvolta con giudizi non lusinghieri sul conto della giunta, una manina (o una manona?) ignota ha creduto opportuno oscurare il forum, facendolo sparire per sempre. Né la specifica interrogazione del consigliere di SD ha trovato a tutt'oggi risposta.
Come sarebbe bello poter spiegare ai nostri amministratori che la comunicazione online è un fenomeno del tutto differente dai media tradizionali. Come sarebbe bello vedere le amministrazioni locali fare un uso collettivo dei siti istituzionali, che spesso si fregiano impropriamente del titolo di Reti Civiche, oppure si autoframmentano in micro-siti (del presidente, del consiglio, della giunta e di chi più ne ha più ne metta) disperdendo quel patrimonio concettuale che il nostro territorio esprime da secoli e che una visione moderna delle cose dovrebbe mettere al centro del nostro futuro, motore fondante dello sviluppo sociale ed economico di un paese in declino.
Sarebbe bello...
ma provate a inviare una mail a sindaco@comune.fi.it e confermatemi se vi risponde...
Nicola Novelli