L’Empoli universitaria, realtà che ai cittadini risultava quasi inesistente si sta trasformando. Il polo (dipendente dall’ateneo fiorentino) accoglie oggi diversi tipi di corsi di laurea delle facoltà più disparate, dall’ambito medico (ostetricia, fisioterapia, infermieristica, ecc.), ad architettura, a economia o chimica. Il numero degli studenti è molto aumentato e così i ragazzi e i docenti fuorisede che abitano ora ad Empoli. Comincia così ad esserci la percezione da parte delle istituzioni locali che questa realtà possa essere determinante per lo sviluppo dell’ area empolese, sfruttando per esempio la facoltà di urbanistica per il rinnovamento del territorio o le lauree mediche che andranno ad operare alle USL vicine.
Si è svolta ad ottobre l’inaugurazione della facoltà di urbanistica presso il cosiddetto “Ospedale vecchio” .E’ in fase di realizzazione poi anche la nuova segreteria, nella quale saranno verosimilmente creati servizi che serviranno anche agli studenti empolesi che però frequentano l’università a Firenze. Altri progetti riguardano la questione degli spazi di aggregazione per gli studenti, che sentono prima di tutto la mancanza di una sede unitaria. Tramite la formazione di questi luoghi (atti all’incontro tra gli studenti stessi) si potrà far sì che l’università ad Empoli non sia solo un luogo di passaggio, ma diventi parte di essa.
Una rete molto forte si sta creando anche tra i docenti, per esempio della facoltà di architettura, all’avanguardia nel campo della ricerca sul territorio empolese o su questioni ambientali ed ecologiche. Queste iniziative si scontano però di fatto con la difficoltà di trasferire queste innovazioni dagli studi alla concretezza, quindi al territorio, a causa della poca visibilità nel circondario e della scarsità di spazi.
Qualche domanda a Matteo Scamporrino, rappresentante degli studenti universitari del corso di laurea di Urbanistica di Empoli da quattro anni.
Come si sta sviluppando e si è sviluppata la situazione di Empoli come città universitaria dall’inizio del tuo incarico?
Empoli è cresciuta nel numero (gli studenti universitari sono molti di più) e secondo me anche in prestigio e questo si dimostra dal fatto che frequentano l’università ad Empoli anche molti studenti stranieri, provenienti ad esempio dall’Albania, dall’Iran o dal Canada.
Empoli sta diventando anche un polo forte soprattutto in materia di specializzazioni. In più la città ha risposto positivamente ad alcune nostre esigenze, come per esempio la nuova sede della facoltà di Urbanistica, situata all’Ospedale Vecchio o la possibilità per noi studenti di accedere ai vantaggi della carta giovani, così che possiamo frequentare, grazie alle agevolazioni gli stessi circuiti degli empolesi.
Sei soddisfatto quindi degli obiettivi raggiunti e del rapporto che si è creato con il comune?
Si, il rapporto tra comune, circondario e università mi sembra molto buono.
Quali sono le altre proposte che intendete rivolgere al sindaco Luciana Cappelli?
Il progetto della segreteria si può dire già concluso, si troverà anch’essa all’ospedale vecchio, le altre proposte riguardano principalmente il discorso abitativo.
Abbiamo notato infatti che gli studenti che prendono casa quest’anno stanno trovando prezzi meno vantaggiosi di quelli di qualche anno fa. Questo è secondo noi un problema che il comune deve arginare creando o sportelli che aiutino gli studenti a trovare affitti convenienti, o tramite case dello studente convenzionate con l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario (ARDSU). Un’altra misura potrebbe essere quella che il comune realizzi in prima persona degli alloggi in modo da ottenere prezzi più bassi per gli studenti.
Secondo te Empoli si può definire oggi una città universitaria a tutti gli effetti?
No, perché ancora non ha un numero così elevato di studenti, ma potrà diventarlo se coinvolgerà i pendolari che abitano ad Empoli, ma che frequentano i tre atenei vicini (Pisa, Firenze e Siena), creando una serie di servizi di cui anche loro potranno usufruire.
A mio parere la città dovrebbe saper sfruttare meglio la sua posizione centrale, tra queste tre realtà universitarie.
È possibile a tuo parere creare più integrazione tra i cittadini empolesi e gli studenti?
All’inizio noi studenti ci sentivamo invisibili e non considerati dalla comunità empolese, ma negli ultimi tempi il rapporto con la città sta migliorando. Il comune sta promuovendo buone iniziative in questo senso ma forse è poco incisivo nella comunicazione. Per far sentire più a loro agio gli studenti sarebbe opportuno coinvolgerli in iniziative culturali o serate di questo tipo organizzate della popolazione empolese.
Alice Pistolesi