Sono passati due mesi da quando, il 14 novembre scorso, l’associazione indipendente Idra ha segnalato alle autorità, con dovizia di foto, il degrado attorno e addosso alla dugentesca Porta al Prato, prigioniera di un cantiere abbandonato e mai concluso della Linea 1 della tramvia. Nella capitale della cultura, patrimonio dell’umanità, si accumula il degrado addosso alla dugentesca Porta al Prato, nel “cantiere abbandonato” della tramvia.
Dopo che anche i consiglieri comunali – il 17 novembre – hanno ricevuto da Idra notizia dei fatti, uno solo ha risposto.
Verde. Indispettito. L’arch. Domenico Valentino (già Soprintendente) così ha scritto all’associazione fiorentina il 28 novembre: “Che i lavori per la realizzazione delle linee tramviarie a Firenze abbiano accumulato non pochi errori di progettazione o realizzazione è abbastanza evidente a tutti e noi abbiamo più volte chiesto che le ditte responsabili fossero chiamate a risponderne e a pagare, ma sembra - permettetecelo - un po' capzioso cogliere qualunque pretesto per strumentalizzare politicamente ogni cosa contro la realizzazione della tramvia”.
Sono passati due mesi. E’ passato Natale. Capodanno. La Befana. Ma quell’obbrobrio è ancora lì, tranquillo come non mai, davanti alla sede del Comando della Polizia Municipale. Fra Belle arti, sindaco, UNESCO e Verdi, nessuno che sia stato in grado di mettere assieme un solo intervento concreto di ripristino del decoro. In pochi metri quadri di città storica, un vero concentrato di oscenità: cantieri, materiali abbandonati, acquitrini, mura storiche invase, munnezza, verghe ad arrugginire, slalom avventurosi per pedoni e ciclisti.