Una giornata dedicata all’impegno contro la tortura e la pena capitale, con testimonianze drammatiche da parte di rappresentanti istituzionali provenienti da mezzo mondo, “segnati da esperienze personali, provenienti da Stati dove solo recentemente la pena di morte è stata cancellata o dove ancora è in vigore”. Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale, ha introdotto il convegno internazionale La Regione contro la pena di morte, all’Auditorium di Palazzo Panciatichi. Un incontro voluto perché “come diceva il poeta Mario Luzi, ciò che è avvenuto non possa non ripetersi mai più”, nell’ambito delle celebrazioni per il “primato” della Toscana, primo stato al mondo ad abolire la pena capitale il 30 novembre 1786.
Il convegno è legato tuttavia pienamente alla contemporaneità, all’impegno attuale “contro la punizione inferta al primo diritto di ogni persona: il diritto alla vita”, ha ricordato Nencini. Il presidente ha rivolto un saluto particolare a due degli ospiti intervenuti al convegno: Mario Marazziti, portavoce della Comunità di S.Egidio, e Abdurahman Malkic, sindaco di Srebrenica. Alla Comunità di Sant’Egidio il merito di avere attivato la raccolta di firme contro la pena capitale – sono cinque milioni –, che hanno consentito al Governo italiano di impostare l’iniziativa per la moratoria che prossimamente andrà in discussione in sede Onu.
Al sindaco di Srebrenica, come sindaco della città “esempio contemporaneo del più drammatico genocidio”, “una tragedia della storia”. L’assessore alla Cooperazione internazionale Massimo Toschi, ha annunciato un appello al Papa “perché appoggi la moratoria della pena di morte”. “Proprio oggi ho inviato una lettera al Santo Padre”, ha detto l’assessore. “Non dimentichiamo che il Catechismo approvato da Giovanni Paolo II nel 1992 e, in misura attenuata, il Compendio alla dottrina cattolica del 1994 contengono una conferma della pena di morte.
Chiediamo al Papa di cancellare questi testi e di esprimere una parola definitiva contro la pena di morte”. “L’umanità, in primo luogo con il dolore per tutti coloro che sono stati condannati e uccisi, ha già scomunicato la pena capitale”, ha aggiunto Toschi. “Al Papa chiediamo di confermare questa scomunica con l’autorevolezza del suo alto magistero”. (Cam/ab)