Firenze, 7 novembre ’07. “Abbiamo lavorato per mesi con Palazzo Chigi per condividere insieme a Regioni, Province, Sindacati, le linee programmatiche per il rilancio del trasporto pubblico locale ma nella Legge Finanziaria 2008, al momento di passare dalle parole ai fatti, di questo lavoro non c’è più traccia, ed al posto delle risposte strutturali tanto attese e condivise, per il trasporto pubblico locale c’è ancora una volta un intervento spot, per il solo anno 2008, che in quanto tale, potrebbe addirittura risolversi in un boomerang negativo per il trasporto pubblico.” Questo il grido d’allarme dei presidenti delle aziende di trasporto pubblico locale pubbliche e private della Toscana, rappresentate rispettivamente da Cispel ASSTRA Toscana e da ANAV Toscana alla conferenza stampa tenutasi stamani.
Nella Finanziaria 2008 sono previsti 500 milioni di euro per il trasporto pubblico locale che sono uno stanziamento importante ma “è assolutamente necessario - hanno sostenuto Massimo Roncucci e Alfredo De Girolamo per ASSTRA Toscana e Franco Lazzi per ANAV Toscana - che il Governo ed il Parlamento, al di là di ogni schieramento e stagione politica, prendano in considerazione il servizio di trasporto pubblico locale del Paese, dando delle risposte strutturali ai problemi del settore.
Questo implica fare delle scelte politiche durature e trasformarle in provvedimenti di legge coerenti e di lungo respiro. Le condizioni regolamentari ed economiche del settore non sopportano più, infatti, che di esso ci si occupi ancora con interventi sporadici e frammentari.”. Paolo Fontanelli, presidente di ANCI Toscana ha affermato: “Appoggiamo la richiesta di un investimento stabile da parte dello Stato nei confronti di una politica di rilancio del trasporto pubblico locale. L’impegno di spesa della Finanziaria per il 2008 è importante, ma non è sufficiente: il sistema dei trasporti ha bisogno di mezzi più moderni, meno inquinanti e di una pianificazione di largo respiro, in grado di ridurre la congestione del traffico nelle città, possibile solo se gli investimenti saranno sul lungo periodo.
L’assenza di un impegno costante da parte dello Stato in questa direzione necessita, perciò, di una inversione di tendenza, poiché è una priorità per il Governo possedere delle chiare priorità rispetto ai settori nei quali investire, tra cui non si può non includere il trasporto pubblico.”
Tra le proposte fatte dalle due associazioni c’è quella di prevedere in via legislativa risorse strutturali sia per il servizio, con l’adeguamento dei contributi pubblici al tasso di settore e revisioni tariffarie con meccanismi di indicizzazione automatici ma anche per i nuovi investimenti che servano ad acquistare nuovi autobus, metropolitane, tramvie e ad ammodernare il sistema di trasporto con le nuove tecnologie.
Le aziende di trasporto pubblico locale caldeggiano l’assunzione da parte del Governo dell’ordine del giorno approvato dalla Commissione Bilancio del Senato a fine ottobre, nel quale viene proposto di affrontare e risolvere in modo strutturale e duraturo il flusso di risorse per lo sviluppo del trasporto pubblico locale, attraverso l’istituzione di un fondo alimentato con l’aumento dell’accisa sul gasolio non professionale e di prevedere un’analoga possibilità di carattere volontario per le Regioni.
“Il Governo non ha gradito questa nostra proposta che a nostro avviso – spiegano le aziende di trasporto – sarebbe necessaria soprattutto perché le auto private finanzierebbero strumenti di mobilità collettiva. Speriamo che ci possa essere un ripensamento oppure che si trovi una modalità di finanziamento alternativo.”
“Sarebbe auspicabile – hanno proseguito i rappresentanti di Cispel ASSTRA Toscana e ANAV Toscana - stimolare e favorire la mobilità collettiva attraverso leve fiscali, come per esempio la defiscalizzazione dei biglietti, oltre che degli abbonamenti già prevista in Finanziaria.”
“Servono scelte chiare da parte di tutti soggetti che fanno programmazione utili a dare garanzie e certezze giuridiche fondamentali anche nell’ottica della concorrenza che si sta promuovendo nel settore, come per esempio l’adozione di interventi che scoraggino la mobilità privata, come l’ampliamento o la creazione di Zone a Traffico Limitato, politiche di traffico a favore delle corsie preferenziali e di parcheggi scambiatori, tasse di scopo sulle emissioni inquinanti – hanno concluso le aziende di trasporto.”