Extracomunitari: confronto fra l'Assessore Graziano Cioni e Don Alessandro Santoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2007 14:56
Extracomunitari: confronto fra l'Assessore Graziano Cioni e Don Alessandro Santoro

Firenze, 5 Novembre 2007- Dopo le ordinanze sui lavavetri e la protesta nonviolenta con lo sciopero della fame a staffetta, un dibattito aperto sull'idea di citta', sulle emergenze sociali, sul 'patto per la sicurezza', sul modello di convivenza e sulle politiche dell'amministrazione fiorentina. Giovedi' 8 novembre, ore 18, l'Assessore Graziano Cioni e Don Alessandro Santoro parlano al Centro sociale 'Il Pozzo' -Le Piagge in via Lombardia-. Argomenti di estrema attualità che sempre più spesso si intrecciano in un vortice demagogico e populista.

L'incontro, moderato dal giornalista Lorenzo Guadagnucci, è stato organizzato dall'Assemblea Autoconvocata a seguito della mobilitazione cittadina contro la famosa delibera sui lavavetri ideata dallo stesso assessore Cioni.
Quanti sono gli stranieri presenti sul territorio fiorentino che non hanno un'abitazione stabile e un lavoro? Quante e quali sono le baraccopoli e le occupazioni abusive? Sono alcuni dei quesiti posti al sindaco, con una domanda di attualità per il consiglio comunale di questo pomeriggio, da Giovanni Donzelli, Riccardo Sarra e Stefano Alessandri (Alleanza Nazionale) Gli esponenti del centrodestra vogliono anche sapere «se reputa in linea con la presunta volontà politica di maggiore sicurezza tollerare occupazioni abusive da parte di stranieri e permettere al movimento di lotta per la casa, che guida e coordina tali occupazioni abusive, di avere la propria sede in un immobile di proprietà dell'amministrazione stessa»; «quando avrà inizio lo smantellamento di baraccopoli e di occupazioni abusive e il conseguente allontanamento degli stranieri che non rispettano la legge o che non hanno un reddito certo e una residenza stabile»; «quanti e di quale etnia sono i cittadini stranieri a cui il Comune concede la residenza che non hanno un'abitazione e un lavoro regolari».


«Quali interventi ha messo in opera la Regione Toscana per l’integrazione dei cittadini extracomunitari?». E’ quanto chiede tramite un’interrogazione il Presidente del gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale toscano Maurizio Bianconi per fare il punto sulle politiche di accoglienza dell’ultima legislatura. La richiesta alla Giunta riguarda infatti gli anni 2005, 2006 e l’anno in corso. «La Regione Toscana – spiega l’esponente di An – ha avviato un percorso per realizzare un modello toscano dedicato all’integrazione dei cittadini extracomunitari che si prefigge di garantire parità di accesso, esercizio e tutela dei diritti sociali, civili e di cittadinanza con l’intento di costruire una società plurale ma coesa nel rispetto delle diverse identità culturali, religiose e di genere».

Ogni cento toscani, riporta il documento di An, ci sono 4,9 immigrati: media un po' più alta rispetto a quella italiana, che è di 3,2. «E’ indubbio – rileva Bianconi – che la Toscana sia una delle regioni maggiormente interessata dai flussi migratori negli ultimi anni, come è altrettanto indubbio che l’immigrazione non può essere considerata un fenomeno marginale del sistema produttivo regionale in quanto si configura in maniera sempre più rilevante come elemento fondamentale per la crescita economica del territorio regionale».

Da qui, l’esigenza di sapere quanto è stato stanziato per l’integrazione nell’ultimo triennio e se strumenti, azioni e interventi sono risultati «realmente e concretamente capaci di costruire coesione tra le diverse identità».

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