La polemica sui lavavetri a Firenze si è trasferita in piazza, ma il sit-in organizzato da associazioni e partiti della sinistra radicale questo pomeriggio non è stato molto partecipato. Domenici, nei giorni della polemica su Cioni sceriffo che arresta i lavavetri lei era in vacanza in Grecia con la famiglia. Dalla pagina del Corriere della Sera di oggi difende la decisione e pensa: "Ci occorrono nuovi strumenti per la legalità, e non solo verso i lavavetri. Penso ai graffitari. Agli abusivi che vendono merci contraffatte e la prostituzione nelle strade, perche’ non bisogna scambiare la solidarieta’ con il diritto all’arroganza.
La sinistra e in genere la politica hanno bisogno di una rivoluzione concettuale. Litigare su un'espressione linguistica come tolleranza zero è fuorviante. È logico che se sento parlare di tolleranza penso a Voltaire o Beccaria".
“In qualità di presidente di CNA Firenze non posso che esprimere ampia solidarietà alla posizione assunta dal Sindaco di Firenze Leonardo Domenici e dall’Assessore Graziano Cioni, che hanno finalmente risposto in maniera concreta ad una situazione di illegalità e microcriminalità diventa ormai insostenibile, non solo nella nostra città ma in buona parte del Paese.
Per questo sarebbe auspicabile un intervento a livello nazionale con provvidenti e normative tali da sollevare le Pubbliche Amministrazioni da prese di posizione che, come abbiamo appreso dai media, possono essere interpretate come soluzioni punitive. Del resto la questione dei lavavetri, così come il racket della prostituzione ed i venditori abusivi, sono una triste realtà sull’intero territorio italiano. Accoglienza non equivale a tollerare situazioni di palese illegalità: ben vengano le iniziative finalizzate all’integrazione degli extracomunitari che intendono lavorare e rendersi partecipi della vita sociale del nostro Paese.
Al contrario, per coloro che sfruttano la permanenza abusiva sul territorio per finalità diverse, occorre intervenire con provvedimenti repressivi.
Il merito dell’Amministrazione Comunale di Firenze è quello di aver riproposto al centro del dibattito il fenomeno della illegalità e quindi il bisogno di sicurezza della gente, con una determinazione nuova rispetto al passato.
E il binomio legalità/sicurezza si impone, per tutte le persone di buonsenso, come un valore di base della convivenza civile, che non deve in alcun modo essere strumentalizzato a fini politici o ideologici.
La città di Firenze, rimane una delle comunità in assoluto più sensibili ed aperte ai problemi dell’integrazione e dell’accoglienza, come incontrovertibilmente dimostrato dalle risorse che ogni anno l’Amministrazione Comunale investe nel sociale e nel welfare.
Del resto, il mondo delle imprese ha necessità - per valorizzare crescita, innovazione e competitività - di un ambiente sano, eticamente corretto e fondato sul primato dell’interesse pubblico.