In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, Le grandi strade della cultura: un valore per l’Europa, Alessandra Pecci, archeologa dell’Università di Siena, presenterà il volume Il mondo degli Aztechi nel Codice Fiorentino, mostrando al pubblico le meravigliose immagini di quella che viene considerata una enciclopedia della cultura dei popoli mesoamericani che abitarono l’area più o meno corrispondente all’attuale Messico. L’opera, attribuita agli anni 1575-1577, fu sottoscritta dal francescano spagnolo Bernardino de Sahagún, giunto in Messico poco dopo la conquista da parte di Hernán Cortés (1521).
Proprio come un moderno antropologo, interessato a conoscere la storia delle civiltà indigene, Bernardino de Sahagún, sottoponeva questionari agli anziani nativi.
Con un lavoro trentennale di raccolta e composizione, grazie all’appoggio dei suoi superiori, riuscì a organizzare quest’opera che descrive accuratamente scene di vita quotidiana: l’alimentazione, il gioco, l’atigianato, il computo del tempo, fino alla religione coi suoi riti e sacrifici, la religione e gli effetti della Conquista. Gli anziani del popolo venivano ascoltati e interrogati. Questi rispondevano per immagini, attraverso illustrazioni colorate che erano poi “tradotte” nella lingua locale, il Nahuatl, traslata successivamente in codice alfabetico con l’aiuto di scribi, scelti tra i giovani Nahua che già frequentavano il collegio francescano di Santa Cruz de Tlatelolco a Città del Messico.
La narrazione è strutturata in modo che trovano posto le immagini, il testo in Nahuatl, le traduzioni e le considerazioni in spagnolo di Bernardino.
La Historia general suscitò dapprima sospetti e critiche perché ritenuta troppo immedesimata alla cultura indigena. Filippo II di Spagna dispose nel 1577 che tutto il materiale della Historia general de las cosas fosse requisito. Fortunatamente il francescano Rodrigo de Sequera, Commissario generale per la Nuova Spagna, disattese agli ordini reali e riuscì a portare il codice in Europa, assicurandone la sopravvivenza.
Franca Arduini, Direttrice della Biblioteca Medicea Laurenziana rende omaggio all’opera affermando: “In questo caso, presentando al grande pubblico una testimonianza unica della cultura di un popolo lontano nello spazio e nel tempo, la Biblioteca ha voluto evidenziare il ruolo fondamentale giocato dall’oggetto-libro nel veicolare civiltà, creare vicinanze, suscitare rispetto”. Il mondo degli Aztechi nel Codice Fiorentino, pubblicato dalla Casa Editrice Mandragora, (secondo della collana della Biblioteca Medicea Laurenziana “La Biblioteca in mostra”) porta alla conoscenza del grande pubblico questi tesori.
Le illustrazioni commentate da Alessandra Pecci, recano i saggi introduttivi di I. Giovanna Rao (Biblioteca Medicea Laurenziana) e Diana Magaloni (Instituto de Investigaciones Estéticas della Universidad Nacional Autónoma di Città del Messico).