Si tiene a Firenze oggi e domani, 21 e 22 settembre, la Conferenza nazionale dell'immigrazione, un convegno organizzato dal Ministero dell'Interno. Ma è la famigerata ordinanza sui lavavetri del Comune di Firenze a tenere banco all'apertura dei lavori della due giorni fiorentina. Stamane davanti a Palazzo Vecchio ai digiunanti per il ritiro dell'ordinanza sui lavavetri non è stato consentito di entrare nel Salone dei Cinquecento con un cartello di protesta.
"Oggi digiuno per l'immediato ritiro dell'ordinanza sui lavavetri".
Una frase semplice che esprime nel rispetto dei dettami costituzionali, dissenso nei confronti delle politiche della giunta Domenici. Per Alessandro Santoro, prete delle Piagge, digiunante che ha parlato a nome dell'Assemblea Autoconvocata dei movimenti, delle comunità dei migranti e delle forze politiche cittadine nata per contrastare la deriva securitaria intrapresa dall'amministrazione comunale e dal governo si tratta di "un atto grave, che lede l'articolo 21 della Costituzione italiana (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione), uno degli articoli più importanti che connota uno Stato come democratico".
"Oggi il Ministero dell'Interno ha sospeso arbitrariamente questo diritto, continua don Santoro. Ancora una volta i cittadini non possono esprimere la loro opinione su chi li amministra; con l'aggravante che oggi è successo in un luogo simbolico come il Salone dei Cinquecento, voluto dal Savonarola per garantire la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica." Il digiuno a staffetta, che coinvolge oltre 60 fiorentini, chiede il ritiro dell'ordinanza sui lavavetri e testimonia il profondo dissenso dalla visione autoritaria e securitaria che ha ispirato la delibera della giunta comunale.
Lo sciopero della fame è pubblico e vuol dare corpo al malessere di molti cittadini di fronte al modello di società e di relazioni sociali che le politiche di Domenici e Cioni promuovono.
Unaltracittà/Unaltromondo ritiene gravissimo quanto successo: "La libertà di espressione è un diritto inalienabile sancito dalla Costituzione italiana e i funzionari pubblici devono tutelare questo diritto, non censurarlo".
''Inesistenza dell'antigiuridicita' del fatto''. Per questo il gip di Firenze Pietro Ferrante ha disposto l'archiviazione delle denunce, 7-8, fatte a Firenze tra il 28 e il 31 agosto scorso contro i lavavetri, in base alla prima ordinanza adottata dal Comune di Firenze.
Quest'ultima richiamava l'applicazione dell'articolo 650 del codice penale (intitolato 'Inosservanza di un provvedimento dell'autorita'', punito con la sanzione dell'arresto fino a tre mesi o dell'ammenda) in caso di inosservanza del divieto a svolgere abusivamente il mestiere girovago di pulire i vetri agli incroci stradali.
Sul tema immigratorio a Firenze c'è anche Forza Nuova che terrà, presso l'hotel Roma in Piazza S.M.Novella alle ore 18, una conferenza stampa a cui prenderà parte il segretario nazionale Roberto Fiore, il vice segretario nazionale Gabriele Venezi ed il coordinatore regionale Emiliano Mari.
Sono 34.939 i cittadini stranieri residenti a Firenze. Il quartiere di Rifredi - Le Piagge, con 11.096 e del Centro Storico con 10.076 registrano la maggiore presenza di residenti stranieri: questo significa che oltre il 60% della popolazione è concentrata in questi due quartieri. Segue poi il quartiere 2 con 6.770, il 4 con 4.367 e il 3 con 2.630 cittadini stranieri.
In base agli anni e al sesso segnaliamo la percentuale più alta nella fascia di età dai 30 ai 39 anni: 29,1% sono donne e 28,2% uomini.
L'altra concentrazione di età va dai 20 ai 29 anni dove però si registrano più maschi con il 19,4% e le donne con 17,9%. In età dai 40 ai 49 anni invece le percentuali in pratica si equivalgono: il 18,% sono maschi e il 19% sono donne. Riguardo alle comunità più presenti a Firenze, quella albanese torna ad essere la più numerosa in città con 4.086 residenti, segue quella cinese con 3.990 (in calo di 16 unità sul territorio fiorentino e di 263 in tutto il territorio provinciale). La terza comunità è quella filippina con 3.262 residenti, seguono quella rumena con 2.928 e quinta quella peruviana con 2.642.
Per quanto riguarda la scuola il dato più significativo riguarda l'aumento della presenza di alunni stranieri nelle scuole superiori che in un anno è aumentata del 20%, passando da 2.084 presenze a 2.510. Un aumento più accentuato rispetto agli altri gradi di scuola che è intorno all'11% per le elementari e le medie e al 4% per le materne. Il forte incremento nelle scuole superiori, che presumibilmente riguarda i primi anni del ciclo, è un segnale che evidenzia anche la storicità dell'immigrazione fiorentina e di come le prime famiglie abbiano un'anzianità di circa 15 anni.
Quest'anno per la prima volta sono presenti anche dati legati all'imprenditoria straniera. Entrando nello specifico locale, a Firenze sono registrati presso la Camera di Commercio 5.606 titolari d'impresa. A livello provinciale il dato complessivo vede la presenza di 12.286 imprenditori pari all'11,2% del totale, con presenza di ogni classe di attività economica, e con le maggiori presenze nel campo dell'edilizia e del commercio. In questo senso colpisce il dato secondo cui gli imprenditori stranieri più giovani sono attratti dal settore edile: fra i 1.650 imprenditori under 30 sono 626 pari al 37,9%, mentre fra i 2.637 over 50 sono 830 pari 8,8%.
Mentre gli imprenditori più maturi preferiscono il commercio, e infatti, tra gli over 50 sono il 31,5% del totale. Un curiosità: Delle 5.606 imprese 1.606 sono titolari donne non comunitarie, quindi un 28,6%. La percentuale maggiore degli imprenditori non comunitari è rappresentata dall'Asia con il 38,7%, segue l'Africa con il, 20,3%, l'Europa con il 29,2% e l'America con l'11,3%. Sfogliando il dossier conoscitivo interessante è soffermarsi sull'indice di radicamento, quindi di "anzianità", delle principali nazionalità in rapporto ai permessi e alle carte di soggiorno valide al 31 dicembre 2005.
Risulta al primo posto la comunità dello Sri Lanka (29%), segue Cuba (26,2%), le Filippine al 22,6% e i Macedoni al 22,1%. Sulla questione salute, il dato più importante è che il numero di iscritti al servizio sanitario nazionale a livello provinciale è aumentato di 2.098 unità, passando dai 52.839 di fine 2005 ai 54.937 di fine 2006 pari all'88% della popolazione. Un numero importante, ma che può e deve migliorare.