Firenze, 24.7.'07- Se il portavoce di un’associazione di cittadini iscritta al Registro del volontariato della Toscana chiede all’assessore Verde all’Ambiente del Comune di Firenze di ricevere le schede descrittive di un filare di alberi (tipologia, età, altre note caratteristiche), ecco la risposta che si vede recapitare dagli uffici dell’assessorato: “Ritengo utile, considerato che le schede descrittive in possesso dell'Amministrazione non sono atti pubblici ma sono solo riscontri di rilevazione interna, segnalare la possibilità di una consultazione delle stesse, previa specifica motivazione circa la richiesta da Lei inoltrata”.
Nella foto Via S.
Buonsignori, lato direzione Ponte di San Donato
Dunque, i documenti sulla base dei quali Palazzo Vecchio assume le decisioni in materia di verde - sempre più spesso anzi, in realtà, di deforestazione urbana – non sono pubblici, sono atti interni! L’assessore Del Lungo può vantare alle assemblee pubbliche, come la settimana scorsa a Villa Vogel, il possesso di una schedatura capillare del patrimonio arboreo della città, ma i cittadini non possono disporre di questa stessa documentazione.
L’associazione ecologista indipendente Idra, che la settimana scorsa ha scoperto e denunciato l’imminente eliminazione di un intero filare di alberi in via Gordigiani, ha chiesto la settimana scorsa all’assessore le schede relative a quel filare (chissà non siano tutti malati, quegli alberi...).
Ieri, Idra ha chiesto inoltre all’assessore all’Urbanistica Gianni Biagi gli atti riguardanti il progetto di messa in sicurezza del torrente Mugnone, di cui il taglio del filare è un corollario.
Alla replica citata, ricevuta dagli uffici dell’Assessorato all’Ambiente, Idra risponde oggi con una nuova nota all’assessore Del Lungo, e per conoscenza al sindaco, in cui riporta le norme nazionali e quelle comunitarie – neppure fresche di stampa - sull’informazione ambientale.
Il Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n.
39 ("Attuazione della direttiva 90/313/CEE, concernente la libertà di accesso alle informazioni in materia di ambiente") prevede che per "informazioni relative all'ambiente" si intende “qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora o contenuta nelle basi di dati riguardante lo stato delle acque, dell'aria, del suolo, della fauna, dalla flora, del territorio e degli spazi naturali, nonché le attività, comprese quelle nocive, o le misure che incidono o possono incidere negativamente sulle predette componenti ambientali e le attività o le misure destinate a tutelarle, ivi compresi le misure amministrative e i programmi di gestione dell'ambiente”.
Il Decreto sancisce che “le autorità pubbliche sono tenute a rendere disponibili le informazioni relative all'ambiente a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dimostrare il proprio interesse”. Non si capisce perché, dunque, l’assessorato – dopo aver ricevuto una richiesta scritta - esiga anche da Idra, associazione peraltro registrata, una “specifica motivazione”.
Idra fa notare all’assessore Verde che dell’intero progetto di messa in sicurezza del Mugnone, e dell’eliminazione degli alberi in via Gordigiani, non risulta all’associazione che i cittadini abbiano ricevuto adeguata informazione, e dunque attende che si provveda urgentemente a colmare questa lacuna.
Quanto alle schede relative alle alberature, Idra chiede a Claudio Del Lungo se esse rientrino nei “casi di esclusione” previsti dal D.
Lgs. 39 del ’97, che recita:
“Le Amministrazioni sottraggono all'accesso le informazioni relative all'ambiente qualora dalla loro divulgazione possano derivare danni all'ambiente stesso o quando sussiste l'esigenza di salvaguardare:
a) la riservatezza delle deliberazioni delle autorità pubbliche, le relazioni internazionali e le attività necessarie alla difesa nazionale;
b) l'ordine e la sicurezza pubblici;
c) questioni che sono in discussione, sotto inchiesta, ivi comprese le inchieste disciplinari, o oggetto di un'azione investigativa preliminare, o che lo siano state;
d) la riservatezza commerciale ed industriale, ivi compresa la proprietà intellettuale;
e) la riservatezza dei dati o schedari personali;
f) il materiale fornito da terzi senza che questi siano giuridicamente tenuti a fornirlo”.
Infine, secondo la Convenzione di Aarhus firmata dalla Comunità europea e dai suoi Stati membri nel 1998, e recepita dal nostro ordinamento con Legge 16 marzo 2001, n.
108, ogni Parte contraente “farà in modo che le informazioni ambientali siano disponibili progressivamente su database elettronici, che saranno facilmente accessibili al pubblico tramite le reti di telecomunicazioni”, “si impegnerà al fine di garantire che le autorità ed i funzionari assistano e forniscano una guida al pubblico che richiede di accedere alle informazioni, facilitando la partecipazione ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”, e “garantirà che, all’interno della normativa nazionale, il modo in cui le autorità pubbliche rendano disponibili al pubblico le informazioni sull’ambiente sia trasparente e che le informazioni siano realmente accessibili, inter alia, (...) stabilendo e mantenendo soluzioni pratiche, come liste, registri o archivi accessibili al pubblico”.
Idra torna quindi a chiedere all’assessore Del Lungo di ricevere le schede relative agli alberi di via Gordigiani, senza bisogno di dover esibire una “giustificazione” e senza doversi limitare a ‘consultarle’.
Idra chiede anche che le schede di cui il Comune dispone sul patrimonio arboreo della città, delle cui indicazioni sostiene di avvalersi quando si tratta di spiegare i massicci interventi di taglio degli alberi, siano pubblicate sul sito web del Comune di Firenze e messe così a disposizione di tutti i cittadini.