Martedì Prato Estate ospiterà un grandissimo evento: il concerto della straordinaria Marianne Faithfull, icona del rock dagli anni ’60, in una delle 2 esclusive date italiane. Mito del rock mondiale, sacerdotessa della musica eccessiva e coraggiosa, già musa della swingin’ London degli anni Sessanta, ha rilanciato negli ultimi anni la sua carriera di cantante pop ma anche di attrice. Artista umbratile, poliedrica e versatile, capace di affrontare il canzoniere espressionista di Weill e Brecht e in parallelo un repertorio pop totalmente svincolato da qualsiasi banalità.
Pochi artisti sanno creare l’atmosfera intima propria di Marianne Faithfull.
Non tutti posseggono, infatti, la sua rara abilità di trasformare qualsiasi testo in una composizione profondamente e totalmente personale: la sua musica ha la struttura di un’autobiografia, come se ogni canzone fosse marcata dalle esperienze vissute dall’artista stessa.La sua storia, d’altronde, è stata ampiamente documentata, e non solo nella biografia Faithfull pubblicata nel 1994. Marianne – all’epoca diciassettenne e ancora studentessa - viene presentata al direttore di Rolling Stones, Andrew Loog Oldham, in occasione di un party a Londra nel 1964.
Oldham, affascinato dalla giovane, le offre di realizzare un album insieme. Alcuni mesi dopo, Marianne inizia la sua carriera musicale con un'interpretazione di As Tears Go By, la prima canzone mai scritta da Mick Jagger e Keith Richard, che si piazza subito tra i primi 10 posti della classifica britannica nell’agosto 1964.
Dopo As Tears Go By, seguono altri tre singoli di successo. L’artista incide poi due album Top 20, entrambi espressione di un sorprendente equilibrio tra malinconiche influenze folk –- con materiale di compositori come Bert Jansch e Tim Hardin –- e rock più aggressivo.
Marianne intraprende parallelamente anche la carriera di attrice, interpretando una parte nel film Girl on a Motorcycle (Nuda sotto la pelle), a teatro in Tre Sorelle di Chechov (con Glenda Jackson) e in Amleto, diretto da Tony Richardson, al fianco di Anthony Hopkins e Nicol Williamson.
Alla fine degli anni Sessanta, tuttavia, è la vita personale di Marianne –- in particolare, la sua relazione con Mick Jagger – a catalizzare l’attenzione dei media. L’artista rifugge quindi i riflettori, per apparire di nuovo solo brevemente a metà degli anni Settanta con un album dai sapori country, Dreamin’ My Dreams, registrato con la Grease Band.
L’album non ottiene un grande seguito nel Regno Unito, sbancando invece i botteghini in Irlanda, dove Marianne tiene il suo primo tour nell’arco di dieci anni. Sarà solo nel 1979, tuttavia, che Marianne Faithfull risolleverà le sorti della sua carriera con l’innovativo Broken English.
La voce innocente di un tempo si mostra ora come uno strumento oscuro e roco, che distinguerà tutti i suoi lavori successivi. È un momento fondamentale: le sonorità folk dei primi anni cedono il posto all’incisività sferzante di brani quali Why Do‘Ya Do It?, Working Class Hero, nonché la traccia omonima del titolo.
L’album comprende anche The Ballad of Lucy Jordan di Shel Silverstein, una canzone originariamente incisa da Dr. Hook, ma reinterpretata e fatta propria da Marianne Faithfull.
A Broken English fanno seguito Dangerous Acquaintances, A Child’s Adventure e, nel 1987, Strange Weather. All’epoca dell’ultimo album, Marianne subisce ormai fortemente il fascino della musica di Kurt Weill degli anni ’20 e ’30. Sebbene nessuna delle tracce in Strange Weather sia di Weill, la sua influenza è chiaramente percepibile attraverso il tessuto dell’album.
L’interesse di Marianne verso Kurt Weill e la musica della Repubblica di Weimar è coronato nel 1996, dalla pubblicazione di 20th Century Blues, seguito, nel 1998, dall’incisione dell’opera di Kurt Weill / Bertolt Brecht, The Seven Deadly Sins (I sette peccati capitali), un album che vede la sua première dal vivo presso il Festival di Salisburgo in Austria.
Il successo riscosso da The Seven Deadly Sins è tale da catapultare l’album nelle vette delle classifiche di musica classica di tutto il mondo.
Durante questo lungo intervallo, la carriera musicale più “tradizionale” di Marianne subisce di fatto un arresto, sebbene se l’artista partecipi a diversi progetti di collaborazione: ad esempio, per una sigla televisiva, Hang It to Your Heart, scritta a quattro mani con Alex James dei Blur–- episodio precursore delle sue future collaborazioni con Damon Albarn per i suoi ultimi due album, Kissin Time e Before The Poison.
Marianne ritorna poi al suo genere principale con l’uscita di Vagabond Ways nel giugno 1999. Tra le tracce di quest’album, si ricordano Incarceration of a Flower Child, un brano inedito di Roger Waters composto nel 1968, e For Wanting You, firmata da Elton John, nonché una versione rivisitata di Tower of Song di Leonard Cohen.
Marianne riprende anche la carriera cinematografica, interpretando Intimacy, diretto da Patrice Chereau e premiato come Miglior Film all’edizione 2001 del Festival di Berlino, e Far From China, un film del regista Christian Leigh, apparso nel Regno Unito all'inizio del 2002.
Dopo l’uscita di Kissin Time nel 2002, Marianne s'impegna in una serie di date mondiali – il suo progetto di tour più ambizioso mai intrapreso da molti anni. Al termine di questa tournée, Marianne continua a dedicarsi alla recitazione, impersonando Pegleg nella produzione presentata in anteprima a Londra di The Black Rider, la celebre e premiata opera di Robert Wilson. The Black Rider –- con un libretto firmato dal romanziere della Beat Generation William Burroughs e musiche di Tom Waits –- ottiene un grande successo presso il Barbican Theatre durante l’intera estate 2004.
Nel frattempo, Marianne lavora anche al suo ultimo album.
Before the Poison, pubblicato alla fine del 2004, è un disco che gode dei frutti della lunga e brillante carriera dell'artista, una prepotente affermazione del suo talento come una delle migliori interpreti di musica contemporanea. L’album, oltre a contenere alcuni pezzi propri, è arricchito dalla presenza di duetti con PJ Harvey e Nick Cave, autori di 8 dei 10 brani. Il 2005 è consacrato al tour, un trionfante ritorno dal vivo che dura dall’inizio della primavera fino al tardo autunno, preceduto da una piccola interpretazione nel nuovo film di Sofia Coppola, Marie-Antoinette.
Il dramma storico – girato in Francia - vede Kirsten Dunst nel ruolo principale e Marianne Faithfull nei panni della madre della sovrana, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Marie-Antoinette è uscito sugli schermi internazionali nell’autunno 2006; contemporaneamente, la Universal ha approntando un documentario dedicato agli straordinari 42 anni di carriera musicale di Marianne, contenente i brani più famosi oltre a varie rarità e “chicche” da collezionisti.