Firenze, 21 giugno 2007- Caldo torrido. L'allarme arriva dai meteorologi: nelle prossime ore la Depressione Britannica che si spinge verso Francia e Penisola Iberica, enfatizzando un richiamo assai caldo sahariano al Centro sud. E parallelamente al gran caldo incalza la possibilità che possano crearsi situazioni di pericolo per i più anziani, specie quelli che vivono soli. A mezzogiorno la colonnina, in piazza della Signoria a Firenze, segnava 35 gradi resi ancora piu' insopportabili dall'umidita'.
Frutta e verdura fresche sono fra gli alimenti ideali per affrontare il gran caldo. Nelle ore calde è preferibile evitare di stare all'aria aperta.
Il caldo degli ultimi tempi ha provocato una cascola precoce di olive, che rischia di ridurre in modo drastico la produzione di olio in molti distretti agricoli della Toscana.
Un fenomeno che sembra essersi verificato soprattutto in diverse zone del Chianti, a Montespertoli, sulle colline di Scandicci, nella zona di Bagno a Ripoli e nella Valdelsa, in particolare intorno a Barberino.
“Il problema ci è stato segnalato inizialmente – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area Tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia – da uno dei nostri soci sulle colline di Scandicci, l’azienda agricola ‘Il Diluvio’, di Pieralberto Pinucci.
Le verifiche dei nostri tecnici hanno mostrato come gli ulivi avessero perso gran parte delle olive nel momento dell’allegagione. E’ il passaggio più delicato, quello fra la caduta del fiore e la comparsa dell’oliva, che a causa del caldo si è trasformato in un piccolo dramma. La cascola precoce ha colpito anche la zona di Montespertoli e, a macchia di leopardo, il Chianti, fra Greve, Radda e altre aree. Nell’empolese hanno sofferto soprattutto gli ulivi della zona di Montespertoli, mentre a Carmignano,per esempio, non sembrano esserci stati problemi.
La caduta precoce è stata segnalata anche a Bagno a Ripoli, Antella, Grassina, mentre non sembra ci siano stati grossi problemi nella Valdisieve. In generale, anche se il fenomeno può variare leggermente da zona a zona, si può stimare una perdita superiore al 50 per cento delle olive e questo sembra destinato a ridurre drasticamente la produzione di olio del prossimo autunno”. Un fenomeno indotto dal caldo e le alte temperature rischiano di anticipare e favorire anche gli attacchi della mosca olearia.
“Il caldo è il principale responsabile – ricorda Tofani –, ma siamo di fronte anche a un’annata di scarica degli ulivi. E’ un fenomeno ciclico: le piante alternano a buoni raccolti anche anni di minor produzione. Un aspetto aggravato in questo caso dalle alte temperature e, limitatamente, dal maltempo che hanno messo in crisi l’allegagione. La minor presenza di olive, le rende maggiormente soggette agli attacchi dei vari patogeni, prima fra tutti la mosca olearia che, con il caldo, potrebbe anticipare la sua comparsa già al mese di agosto”.