Libri: seconda edizione per il Kamikaze della perestroika universitaria italiana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2007 14:44
Libri: seconda edizione per il Kamikaze della perestroika universitaria italiana

FIRENZE- Nei giorni scorsi, in occasione di un convegno organizzato presso la Facoltà di economia, sono tornato al polo universitario di Novoli, dopo alcuni anni dal primo sopralluogo successivo all'inaugurazione delle nuove sedi umanistiche. La sensazione di oggi è che non sia cambiato molto da allora. Certo, le strutture didattiche sono funzionanti, la mensa, il garage sotterraneo per i docenti, tutto attivo e moderno. Eppure permane il senso di desolazione che circondava le strutture il primo giorno.

Facciate e strade interne del tutto spoglie, in gran parte ancora transennate, come se si camminasse nel bel mezzo di un cantiere. E tutto intorno impalcature, gru e spazi abbandonati, come nei pressi di una discarica abusiva. Gli studenti si muovono tra gli edifici con aria un po' spaesata e un po' assuefatta a questa provvisorietà permanente. Ma davvero è cambiato tanto, da quando le stesse facoltà e gli stessi docenti si trovavano nel centro storico? Come spesso capita nelle cose fiorentine sfugge il senso di un'operazione urbanistica rilevante dal punto di vista economico, ma forse ininfluente da quello della sostanza.
Aggirandosi tra i corridoi dei dipartimenti, dove ai docenti sono state assegnate piccole, individuali stanzette, non sembra mutato il tradizionale andazzo dell'Università italiana, in cui, del tutto assente un reale spirito di gruppo, il senso dell'organizzazione, della struttura, ciascuno pare operare indipendentemente dagli altri, quasi si trattasse non di un'istituzione nazionale, ma di un condominio di uffici diversi, un palazzo di studi associati, in cui ognuno fa un po' come vuole e nessuno controlla.
E' in questo scenario che nascono le degenerazioni etiche e morali, descritte e fustigate con ironia nel libro di Eugenio Picano, medico cardiologo e ricercatore presso l'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.


La dura vita del beato porto, giunto alla seconda edizione a cura del Pensiero scientifico editore, racconta l’università dei baroni, fondata su concorsi truffa per amanti, figli e parenti e una situazione di illegalità ormai ampiamente documentata dalle sentenze dei tribunali.
Picano elenca una sequenza di episodi in violazione di legge mentre tutti cercano di adattarsi a un sistema che non seleziona, non protegge e addestra i talenti. Nella nuova edizione il cardiologo, come se fossimo nell'Urss di fine anni '80, auspica più trasparenza, meccanismi di verifica e revisione dei concorsi, di misura dell'attività scientifica e intellettuale di controllo successivo della selezione operata.

Sempre che si voglia por fine alla vergogna dei migliori cervelli che chiedono "asilo scientifico" all'estero alla ricerca di opportunità più dignitose.

Nicola Novelli

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