Sanità: “Margherita” al via a fine gennaio

Redazione Nove da Firenze
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14 dicembre 2006 19:31
Sanità: “Margherita” al via a fine gennaio

Firenze, 14 Dicembre 2006- Il primo parto alla “Margherita” di Careggi dovrebbe esserci già alla fine di gennaio, e la struttura dovrebbe entrare a regime in un periodo compreso fra i tre e i sei mesi. Lo hanno annunciato i responsabili del progetto del nuovo percorso nascita per il parto fisiologico, che sono stati ascoltati questa mattina dalla Commissione sanità, presieduta da Fabio Roggiolani dei Verdi.

L’audizione, a cui hanno partecipato tra gli altri il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Edoardo Majno, il direttore sanitario della Asl 10 di Firenze Pierluigi Tosi, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer Paolo Morello, il direttore di Ostetricia e Ginecologia di Careggi Mauro Marchionni e il direttore del Dipartimento assistenza integrate materno infantile Gianfranco Scarselli, era stata richiesta in particolare dai consiglieri Luca Ciabatti (Rifondazione Comunista) e Anna Maria Celesti (Forza Italia) per fare il punto sull’entrata in funzionamento della struttura, che è già stata inaugurata nello scorso gennaio.

Tecnici e addetti ai lavori hanno spiegato che è stato siglato proprio nei giorni scorsi un accordo interaziendale per l’attivazione e la gestione della “Margherita” che si occuperà di risolvere tutti i problemi della gestione operativa, a partire dall’assistenza medica, in caso di complicanze che possono insorgere anche con il parto fisiologico, e dall’assistenza pre e post natale alle donne e ai bambini. Quanto ai costi previsti, che inizialmente per la Margherita erano tripli rispetto ad altre strutture, è stato assicurato che i costi diminuiranno via via che aumenterà il numero delle partorienti, fino a ritornare al livello delle altre strutture raggiunta quota 1000.

Numerose le domande e le osservazioni da parte dei commissari. Secondo Luca Ciabatti, che ha annunciato di conservare qualche dubbio “riguardo al fatto che ci siano così tanti parti fisiologici in un ospedale di terzo livello, cioè di alta specialistica” ha commentato che “il tavolo tecnico deve occuparsi di dirimere tutte le questioni dell’assistenza alla donna prima e dopo il parto” e ha chiesto che la Commissione ascolti di nuovo i responsabili del progetto nel breve periodo. Anche Anna Maria Celesti ha posto l’accento “sulla necessità di risolvere, garantendo la massima sicurezza per madre e figlio, il problema dell’assistenza medica in caso di complicazioni sorte all’ultimo momento”.

Alessia Petraglia (Ds) ha osservato che “la città ha grandi aspettative sulla ‘Margherita’, e i ritardi nell’apertura sono risultati poco comprensibili alla gente”. Fabio Roggiolani ha ricordato che “il progetto della Margherita rappresenta una novità assoluta a livello regionale e nazionale, e la Toscana che ha tanti piccoli ospedali guarda a questo luogo come il luogo in cui si costruisce un modello funzionante per il parto fisologico con il minor fattore di rischio”. “Per questo – ha concluso – chiederemo ai responsabili del progetto di tenerci costantemente informati e di incontrarci di nuovo tra qualche tempo”.

“Giudico positivo l’accordo interaziendale per l’attivazione e gestione del centro “Margherita” di Careggi presentato questa mattina in quarta commissione dai responsabili dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi.

Adesso l’azienda deve passare dalle parole ai fatti”.
Lo ha dichiarato la consigliera regionale di Forza Italia, Anna Maria Celesti, vicepresidente della commissione “Sanità”, commentando l’accordo interaziendale per l’attivazione e gestione del centro “Margherita”.
“L’intesa infatti – continua Celesti – si basa su due principi fondamentali che sono alla base del percorso nascita: il rispetto della gravidanza e del parto come momenti straordinari e irripetibili nella vita di ogni donna e di ogni coppia e la sicurezza del parto, ma sempre nella sicurezza per madre e bambino.
La gravidanza comporta un cambiamento fisico, psicologico e sociale per cui nel momento in cui si diventa madri, vengono ridefinite le relazioni familiari e ci si assume la responsabilità di amare e di avere cura del proprio bambino; dunque gravidanza e parto dovrebbero essere vissuti come positive esperienze di crescita.

Lo scopo primario a cui si deve tendere è quello di garantire una gravidanza serena ma controllata, con un parto il più naturale possibile, recuperando così il senso antico della nascita.
Quindi è corretto avere, come nel progetto presentato, modalità di assistenza più naturali, più rispettose della fisiologia, della naturalità dell’evento e più vicino all’aspetto psico- affettivo, ma sempre nella totale sicurezza.
Per questo motivo – continua Celesti – non serve a nessuno costruire steccati ideologici.

Occorre infatti avere sempre presente che, nonostante le più numerose e diffuse tecnologie, l’ostetricia può presentare situazioni imprevedibili ed improvvise e, nonostante si siano acquisite conoscenze ed esperienze tali da superare gran parte delle patologie e complicanze della gravidanza e del parto, riducendo così gli indici di mortalità materno infantile, tuttavia la sicurezza del parto ed il benessere psicofisico del bambino sono obiettivi imprescindibili. E, accanto all’assistenza ospedaliera – conclude Celesti – è fondamentale una rete integrata di servizi territoriali e domiciliari improntata sì sulla efficacia e l’efficienza, ma dove l’aspetto relazionale e affettivo (cosiddetta umanizzazione del parto) rivendicato e voluto dalla donna viene preservato, così da essere accompagnata dall’inizio della gravidanza, al parto, al rientro con il nascituro alla propria abitazione”.

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