Nuova missione per le assemblee regionali: l’inserimento nel processo decisionale dell’Ue

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2006 15:45
Nuova missione per le assemblee regionali: l’inserimento nel processo decisionale dell’Ue

Venezia - “In un’Unione europea profondamente cambiata, la Conferenza delle assemblee con potestà legislativa deve definire una nuova missione e non restare un organismo che si muove esclusivamente all’interno dei paesi che dieci anni fa a Oviedo l’hanno fondata”: questo il messaggio che Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana e presidente uscente della Carle ha lanciato oggi all’apertura dell’assemblea plenaria dell’organismo che si svolge il 30 e il 31 ottobre a Venezia.

L’Europa è mutata, prima di tutto per il processo di allargamento che la porterà ad avere 27 membri dal 1° gennaio 2007, ma anche per i problemi che sono emersi a causa di un’unità monetaria che si è dimostrata insufficiente per affrontare al meglio la questione dell’unità politica e il blocco nella fase di approvazione della nuova Costituzione europea: “Chi temeva un’Europa a due velocità, ora vede che le velocità sono tre, e il modello tradizionale tiene con grande difficoltà”, ha spiegato Nencini.

Dunque la Calre deve rivedere la sua funzione e i suoi compiti e lo deve fare – ha aggiunto – “restando fedele al suo statuto che le affida il compito di curare e sviluppare le relazioni all’interno dell’Unione europea, a guardare anche a quelle regioni che non hanno potestà legislativa, senza mettere in discussione né l’architettura né la centralità nelle relazioni con altri soggetti esterni né il suo ruolo”.
Quale è questo ruolo nuovo? Il presidente uscente ha indicato, fra gli altri, tre temi prioritari: i rapporti fra diritti fondamentali e democrazia decentrata, le decisioni sulla partecipazione ai processi comunitari, anche l’opportunità dell’ingresso della Turchia nell’Ue.

Ma soprattutto i rapporti con i nuovi membri dell’Unione: “Se su questi temi, non teniamo relazioni con i paesi nuovi che sono entrati o che stanno per entrare, veniamo meno al nostro compito; se non ci muoviamo con la rapidità necessaria questa funzione verrà recepita da altri. In diversi paesi dell’Est europeo, la bandiera dell’Europa viene messa accanto a quella della Nato”.
In questa prospettiva ha lavorato la presidenza italiana che passerà domani le consegne a quella tedesca di Peter Straub, presidente del parlamento del Baden – Wuerttemberg, al quale “consegniamo un organismo diverso da quello nato a Oviedo”, ha affermato Nencini.

Le iniziative prese in questi mesi hanno aperto nuove finestre che riguardano ciò che si muove al di fuori di noi: il forum delle assemblee regionali europee che si riunirà a Strasburgo nel 2007; la prima rete delle commissioni regionali degli Affari europei guidata da Angelo Pollina; scambi e relazioni con conferenze di organismi nazionali o multilaterali, come gli Stati americani, l’Onu e quelli che si occupano di decentramento a cominciare della cooperazione con l’Africa; le politiche di sostegno al decentramento per le regioni e province est europee; i rapporti con la conferenza dei presidenti delle regioni e il Consiglio d’Europa, con la Commissione e il Parlamento di Bruxelles.


Restano questioni da risolvere, come l’accettazione definitiva di Calre all’interno della struttura decisionale europea (“Tanti buoni propositi ma nessun impegno scritto”, ha commentato) e lo sviluppo della cooperazione interparlamentare. Ma anche per questi obiettivi “la dichiarazione di Venezia”, il documento finale, “può aprire una seconda fase nell’attività della Calre”.

La X Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee è stata aperta oggi alla Fondazione Cini, nell’isola di San Giorgio, dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Marino Finozzi, il quale ha sottolineato l’importanza dell’apporto della Calre “per aiutare le nuove aree europee che stanno per aggiungersi ai Paesi membri dell’Unione”: “Il dialogo e il contributo – ha detto Finozzi - saranno tanto più proficui quanto più intensi ma soprattutto condivisi saranno i momenti di incontro fra Europa e Regioni, quanto più istituzionalizzati saranno gli strumenti di confronto e trattativa”.


Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, si è detto convinto della necessità di vedere la sussidiarietà non semplicemente come delega di poteri a organismi subordinati, ma “occorre concepire la sovranità in modo diverso, partendo dall’intesa e dall’alleanza fra città e regioni europee: si tratta di acquisire una diversa logica del decentramento come è concepito ora, il centro sono le comunità locali”.
Il programma della Conferenza prevede, per la prima giornata di lavori, sessioni sulla cooperazione parlamentare, il decentramento e le riforme nei vari Paesi, il futuro dell’Europa, la parità di genere, il federalismo fiscale nonché la discussione e l’approvazione della “Dichiarazione di Venezia” che verrà presentata alla stampa domani 31 ottobre, alle 12,30, nel corso di una conferenza stampa alla quale prenderanno parte il presidente uscente della Calre, Riccardo Nencini, il neopresidente Peter Straub, nonché i presidenti del Consiglio regionale del Veneto, Marino Finozzi, e quello del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Alessandro Tesini.

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