Firenze, 25 ottobre 2006 - Venerdì 27 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala de' Dugento di Palazzo Vecchio (piazza Signoria, Firenze) si terrà la presentazione del volume Gian Paolo Meucci. Cristiano, cittadino, magistrato (ed. Polistampa, pp. 192, euro 14), primo numero della nuova collana «Incontri», legata all'omonima Associazione voluta, programmata e costituita dall'Avvocato Raffaello Torricelli negli ultimi anni della sua lunga e operosa vita. Introdurranno Giuseppe Matulli, vice sindaco di Firenze, e Agostino Giovagnoli dell'Università Cattolica di Milano.
Interverranno Giulio Conticelli, vice presidente dell'Associazione Gian Paolo Meucci, e Stefano Grassi, docente di Diritto Costituzionale all'Università di Firenze. Seguiranno le testimonianze dei molti amici e collaboratori del magistrato fiorentino. Sarà presente l'editore Mauro Pagliai.
Il volume racchiude gli scritti più significativi di Gian Paolo Meucci, raccolti in tre sezioni introdotte dai saggi: Percorsi di antropologia cristiana in Gian Paolo Meucci di Giulio Conticelli, Gian Paolo Meucci: la Costituzione siamo noi di Stefano Grassi e Gian Paolo Meucci e la magistratura di Alfredo Carlo Moro, che tra l'altro è l'ultimo scritto, prima della scomparsa, del magistrato fratello di Aldo Moro.
I contributi tendono a sottolineare la ricca formazione e l'amicizia che legò Meucci a don Milani e Giorgio La Pira, ma anche il fitto scambio culturale che intrattenne con uomini di cultura come Mario Luzi e padre David Maria Turoldo. Il volume è nato dal desiderio di celebrare il ventesimo anniversario dalla morte di Meucci e di sottolineare l'importanza del suo ruolo nel proiettare la Costituzione repubblicana in difesa dei minori. Egli esercitò le funzioni di Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Firenze fino al 1966, anno in cui venne nominato Procuratore della Repubblica presso la Corte d'Appello di Venezia, ma oggi è ricordato soprattutto come fondatore e innovatore del Diritto minorile in Italia, per aver dedicato gran parte dei suoi impegni e delle sue fatiche a questa fragile componente della società, tanto che fu per vent'anni presidente del Tribunale Minorile di Firenze.