Il 43° Premio Bancarella Sport a Paglieri con “Domenica nera”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2006 14:01
Il 43° Premio Bancarella Sport a Paglieri con “Domenica nera”

La 43° edizione del Premio Bancarella Sport è stata vinta da Claudio Paglieri autore di “Domenica nera” (Piemme) che si è aggiudica 44 voti su 109 schede pervenute. Centinaia di cittadini hanno seguito la cerimonia, presentata da Paolo Liguori, che ha visto lo scrutinio pubblico delle schede di votazione. La giuria, formata da personalità del mondo della cultura, dello sport e del giornalismo, panathleti, librai e bancarellai di tutta Italia, alla presenza del Professor Giuseppe Benelli, Presidente della Fondazione Città del Libro, ha eletto Domenica Nera (Piemme) migliore opera sportiva del 2006, fra i sei libri selezionati dalla commissione.

Il libro di Paglieri ha anticipato con impressionante precisione fatto, misfatti e personaggi che hanno segnato la bufera Calciopoli.
Il secondo posto va ex-aequo a “Passi verso l’ignoto” di Kurt Diemberger (Corbaccio), e “Tu chiamale, se vuoi, emozioni” di Giorgio Tosatti (Mondadori) con 19 voti, il terzo a “Vento di Prua” di Amedeo Sorrentino (Longanesi & C.) con 13 voti, il quarto a “Ho dato l’anima” di Giorgio Terruzzi (Sperling & Kupfer) con 7 voti e infine “Il 6 nazioni” di Marco Pastonesi - Enrico Pessina (Zelig) con 6 voti. Sono intervenuti al “Salotto del Bancarella”, oltre agli autori finalisti Kurt Diemberger, Claudio Paglieri, Marco Pastonesi, Enrico Pessina, Amedeo Sorrentino e Giorgio Terruzzi, anche: Roberto Fagiolo, Paolo Ferrero, Francesco Graziani, Filippo Maria Ricci, Riccardo Viola e Paolo Ziliani.

“Domenica Nera” Claudio Taglieri - Piemme
Sul prato dello stadio di Genova i giocatori si guardano perplessi, sulle gradinate la folla rumoreggia.

Il secondo tempo della partita che può decidere il campionato dovrebbe essere già iniziato, ma l'arbitro Ferretti non arriva. L'hanno trovato impiccato nel suo spogliatoio. È una bomba, per il mondo del calcio italiano. Impazzano i dubbi, le voci, le malignità. Il campionato viene interrotto. Tutti sussurrano la parola che non si può dire ad alta voce: corruzione. Serpeggia il sospetto che il suicidio - sempre che sia davvero un suicidio - sia legato alle torbide vicende che hanno segnato la carriera di Ferretti.

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