La comptezione si è svolta in Francia, a Morzine-Le-Gets, località compresa nello splendido scenario alpino dell’Alta Savoia, tra il lago di Costanza ed il Monte Bianco.
Nella classifica a squadre l’Italia ha conquistato la medaglia d’argento alle spalle della Svizzera e davanti alla Repubblica Ceca.
Donini ha superato per una manciata di punti il suo diretto avversario, lo svizzero Christian Maurer a sua volta seguito da Thomas Brauner (Repubblica Ceca), da Michael Witschi (Svizzera) e dal francese Charles Cazaux; Petra Krausova, Repubblica Ceca, migliore tra le 16 donne in gara.
Gli altri componenti della comitiva azzurra erano Christian Biasi (Rovereto, Trento), Jimmy Pacher (Canazei, Trento), Paolo Zammarchi (Roncadelle, Brescia), Marco Littamè (Gassino, Torino), Rosanna Scanagatta (Marostica, Vicenza), il CT Alberto Castagna (Cologno Monzese, Milano) e l’ assistente Giorgio Corti (Lecco).
Sebbene i versanti alpini siano i luoghi naturali per la pratica del volo libero in parapendio e deltaplano, per ben sette giorni i 134
piloti presenti, in rappresentanza di 30 nazioni, sono stati trattenuti a terra dalle cattive condizioni meteo.
Nelle residue cinque prove regolarmente disputate, la direzione di gara ha assegnato percorsi tra i 47 ed i 91 km, impegnativi anche per le ali più performanti. Donini ne ha vinta una e si è piazzato secondo in altre due. I parapendio utilizzati nelle competizioni superano di poco i 60 km/h, velocità che può sembrare ridicola per mezzi a motore, ma considerevole per quelli che ne sono privi e sfruttano le correnti d’aria ascensionali per mantenersi in aria e toccare quote considerevoli. Nelle gare di volo libero il pilota deve aggirare punti prestabiliti del territorio e confermare il percorso tramite GPS.
Vince chi impiega il minor tempo.