"Sì all'appello del presidente Nencini -dichiara Alessandro Antichi, portavoce della CdL in consiglio regioanle- Sì alla disponibilità al dialogo del vicepresidente Alessandro Starnini. I Consigli regionali possono e quindi devono diventare protagonisti di uno sforzo bipartisan perché si vada avanti con le riforme. Dovremo farci carico, magari con una iniziativa comune del maggior numero possibile di Parlamenti regionali italiani, di una iniziativa su alcuni temi circoscritti ma urgenti , come la riduzione drastica delle materie concorrenti, quelle in cui sia lo stato che le regioni possono legiferare, e l'attuazione , ormai improcrastinabile, del federalismo fiscale.
Propongo alla Presidenza e alla Conferenza dei Capigruppo di dedicare a questa sfida un dibattito in aula, prima della pausa estiva. Ricordiamo il discorso di insediamento del presidente Giorgio Napolitano, contro i pericoli dell'immobilismo e del parlamentarismo. Ricordiamoci i suoi appelli al "ritorno in Parlamento" per far passare le riforme che sono mature ormai da decenni nella coscienza del Paese. Cambiare è terribilmente faticoso e difficile, come è stato ribadito, con durezza, dalla vittoria dei No.
I riformatori di tutti gli schieramenti sono oggi investiti di una responsabilità ancora più grande. La Repubblica, così com'è, non può . Dobbiamo essere vigili ma soprattutto operosi, contro i gravissimi rischi della dittatura dello status quo".
"Il Referendum è vinto -commenta la consigliera comunale De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo- Abbiamo difeso l'integrità della Costituzione, abbiamo fermato la riforma stravolgente concepita e imposta dal governo Berlusconi. Adesso è nostro dovere e di tutti i cittadini e le cittadine salvare la sostanza di una delle Carte più avanzate al mondo, nata dalla Resistenza e voluta dal popolo italiano nel 1948 per acquisire e vivere in una democrazia matura.
Unaltracittà/Unaltromondo ha lavorato per mesi affinché questa riforma fosse fermata, si è impegnata nel Comitato "Salviamo la Costituzione" ed è oggi pronta a rimboccarsi le maniche nuovamente affinché l'Unione non proponga, in nome di un dialogo a tutti i costi con le destre, altre riforme pasticciate con l'unico risultato di indebolire ulteriormente una Costituzione che ad oggi non è stata ancora applicata nel suo significato più profondo. In questa nuova fase Unaltracittà/Unaltromondo invita ad impegnarsi tutta la Sinistra dell'Unione - ovvero la società civile organizzata, Rifondazione Comunista, i Verdi, i Comunisti Italiani e tutti coloro che credono nell'estensione dei diritti costituzionali e non in una loro erosione - per il rispetto dei principi e dei diritti sanciti nella prima parte della Carta: dall'uguaglianza alla solidarietà, dal diritto al lavoro all'istruzione e alla salute, dal ripudio della guerra al pluralismo dell'informazione".