Energia: convegno questo venerdì a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2006 13:40
Energia: convegno questo venerdì a Firenze

Il nuovo diritto dell’energia tra regolazione e concorrenza è il titolo del convegno del prossimo venerdì a Palazzo Incontri (via dei Pucci, dalle 9 alle 17) dove si parlerà della “liberalizzazione” del mercato dell’energia. Il convegno, organizzato dalla Fondazione Cesifin, ospiterà docenti universitari che si confronteranno sul tema. Parteciperanno Giuseppe Morbidelli, Eugenio Bruti Liberati, Giuseppe Caia, Beniamino Caravita, Enzo Cheli, Fabio Cintioli, Filippo Donati, Marco Lipari, Pier Francesco Lotito,Fabio Merusi, Francesco Munari, Giulio Napolitano, Pippo Ranci, Fabio A.

Roversi Monaco, Mario Siragusa, Domenico Sorace, Aldo Travi.
La “liberalizzazione” del mercato dell’energia è ancora in una fase critica, sotto vari profili. Lo sviluppo di un mercato europeo integrato e effettivamente competitivo è ostacolato dalle differenti discipline adottate dagli Stati membri con riguardo, ad esempio, ai poteri delle autorità di regolamentazione (che appaiono in generale insufficienti rispetto all’obiettivo di instaurare reali meccanismi concorrenziali), alle regole che disciplinano le reti, ai livelli di indipendenza dei loro gestori.

Senza considerare che il processo di privatizzazione è ancora in itinere, ed è tutt’altro che simmetrico nei vari ordinamenti degli Stati membri.
Del resto lo stesso recentissimo libro verde sull’energia testimonia la perdurante assenza di una strategia europea unitaria in questo campo.
A livello del nostro ordinamento sono poi emerse incertezze nella ripartizione delle competenze tra organi di legislazione e autorità di regolamentazione, nonché tra Stato e Regioni. L’assenza di una chiara cornice normativa, e in particolare l’attribuzione alla competenza concorrente della materia produzione, trasporto e distribuzione dell’energia, ha reso necessari una serie di interventi della Corte costituzionale per delimitare l’ambito delle reciproche sfere di competenza; interventi che però, se offrono utili indicazioni, non sono dirimenti, tantopiù che il rinvio al principio di leale collaborazione è, di fatto, un rinvio ad accordi tutti da definire.

La legislazione di settore ha inoltre creato difficoltà nella definizione del ruolo e dei poteri spettanti all’autorità di settore e dei suoi rapporti con il Governo.
Le incertezze sul piano istituzionale hanno ritardato il completamento del quadro normativo volto a garantire la liberalizzazione del settore e la creazione di un mercato integrato dell’energia, il che rallenta il perseguimento dello standard di piena competitività.
Resta inoltre aperto il grosso nodo relativo alla definizione della politica energetica all’interno di un contesto concorrenziale.

L’intervento pubblico nel settore deve infatti garantire lo sviluppo economico complessivo ed il soddisfacimento dei diritti dei cittadini, tenendo conto, tra l’altro, delle molteplici esigenze correlate agli obblighi di servizio pubblico, alla gestione del territorio ed alla tutela dell’ambiente, ma senza alterare o restringere eccessivamente le dinamiche competitive che la liberalizzazione ha inteso introdurre.

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