Avrà sede a Iquitos in Perù: nasce come progetto di ricerca, ma anche di sviluppo.
Il progetto “Amazon EcoPark” è stato presentato ieri a Firenze, alla presenza delle autorità peruviane, nel corso di un convegno internazionale, che segue di pochi giorni la firma del protocollo ufficiale avvenuta a Lima lunedì 13 marzo.
L’Ecoparco avrà funzioni diverse, ma tutte rivolte a creare opportunità di sviluppo sostenibile. Sarà un centro per la protezione dell’ambiente e del patrimonio culturale locale, un punto di riferimento per la formazione e un sito di sperimentazione di tecnologie ambientali.
Il progetto dell’EcoParco Amazzonico si inserisce nel “Programma di Riconversione del Debito Pubblico” promosso attraverso la legge 209/2000, frutto della campagna per la riduzione del debito estero dei paesi più poveri avviata nel 2000 con l’iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries) promossa dai G7/G8.
Il debito del Perù nei confronti del nostro paese ammonta a circa 126 milioni di dollari: al posto della restituzione del prestito, il meccanismo prevede azioni di riconversione economica, tese alla realizzazione di progetti produttivi che coinvolgano paese debitore e paese creditore. Il progetto dell’Ecoparco riconverte un debito di circa 2 milioni di dollari ed è uno dei cinque più importanti previsti tra Perù e Italia.
L’iniziativa è promossa dall’Università di Firenze, insieme al Centro Interuniversitario ABITA (Architettura Bioecologica e Innovazione Tecnologica per l’Ambiente) con la collaborazione della CARITAS Diocesana di Iquitos, del Municipio di San Juan Bautista-Iquitos e di altre istituzioni e aziende italiane.
L’Eco Parco nasce in un’area attraversata dal fiume Nanay e da altri corsi d’acqua del bacino del Rio delle Amazzoni.
Le attività che saranno realizzate in questa zona riguardano, ad esempio, la promozione dell’itticoltura, attraverso laboratori che aiutino l’avvio di catene produttive della lavorazione del pesce, il taglio e l’essicazione del legname, nel rispetto dell’ambiente, ma anche l’ecoturismo su base comunitaria. “Saranno realizzati tre Ecolodge in altrettanti villaggi di nativi – spiega Fernando Recalde Leon, docente dell’Università di Firenze che insieme a Marco Sala coordina il progetto – strutture ricettive complete, gestite dalla comunità locale, di 12 posti ciascuna.
La novità è che il marketing e la promozione di questa originale offerta turistica, grazie al progetto EcoParco, saranno realizzati in Europa, tagliando anche i costi di mediazione”. Al centro della zona dell’EcoParco sarà costruita una struttura leggera di circa 1.500 mq, progettata secondo criteri di compatibilità ambientale.
Parte qualificante del progetto è la formazione: in parte on line – e per questo sarà creato un centro telematico a Iquitos – e in parte sul posto, con la presenza in seminari intensivi di docenti fiorentini delle Facoltà di Architettura, Agraria, Economia, Scienze politiche e Farmacia.
Sarà creato anche un corso postlaurea in Sviluppo Umano Sostenibile. Partner dell’Università di Firenze sarà in questo campo l’Universidad Nacional de la Amazonía Peruana.
“Il ruolo dell’Università in questo progetto è quello di studiare e proporre un modello di sviluppo che utilizza le risorse e le tradizioni locali, partendo dalla conoscenza dell’ambiente e della realtà sociale – ha detto il rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli aprendo i lavori del convegno internazionale – E’ anche un’esperienza molto significativa di cooperazione internazionale, perchè il debito si converte in un investimento”.