Farinelli, ossia Carlo Broschi, celebre sopranista, osannato per la sua voce dolce e al contempo potente. Fu il più famoso dei castrati del Settecento. Cantò anche al Teatro della Pergola di Firenze: nel 1728 in Arianna e Teseo di Porpora, nel 1734 nell’Innocenza giustificata. E ora la Pergola, auspici gli Amici della Musica, torna ad accogliere le arie più celebri scritte per quella voce portentosa: Sabato 11 Marzo (ore 16), gli rendono omaggio, con il concerto intitolato “Il mito di Farinelli”, l’Orchestra Barocca di Venezia diretta da Andrea Marcon ed il mezzosoprano Romina Basso, proponendo quelle arie più impervie e fascinose, di Hasse e Giacomelli, di Ariosti e dello stesso Farinelli, che mandavano in visibilio il pubblico dell’epoca.
Pietre miliari del virtuosismo canoro, come “Quell’usignolo” e “Che chiedi? Che brami?”, saranno alternate a concerti di Vivaldi per varie combinazioni strumentali.
È una predilezione, quella per la musica italiana strumentale ed operistica del Settecento, che guida gran parte dell’attività dell’Orchestra Barocca di Venezia (conosciuta a livello internazionale come Venice Baroque Orchestra), nata nel 1997 dall’incontro nella città lagunare tra Andrea Marcon e l’Accademia di S.
Rocco, ed oggi già riconosciuta a livello internazionale come uno dei più importanti nuovi complessi che si dedicano all’esecuzione su strumenti d’epoca. Ampio spazio viene dato, nell’attività dell’Orchestra, anche alla riscoperta di dimenticati titoli operistici, come dimostrano le significative produzioni di opere inedite di Cavalli e Cimarosa. Gran parte delle registrazioni dell’Orchestra Barocca di Venezia hanno ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi e coinvolgono anche rinomati solisti come il violinista Giuliano Carmignola, le cantanti Simone Kermes ed Angelika Kirchschlager.
Organista, clavicembalista (già con i Suonatori della Gioiosa Marca), direttore d’orchestra, studioso, Marcon è uno dei migliori specialisti ed esecutori della musica antica. Allievo di Hans Martin Linde, Jordi Savall e Ton Koopman, è docente alla Schola Cantorum Basiliensis, ed oltre ad essere protagonista di numerosi recital di organo e clavicembalo è costantemente impegnato nella riscoperta di gioielli operistici del barocco, dei quali spesso cura le prime riproposte in epoca moderna. Nata a Gorizia, il mezzosoprano Romina Basso si è specializzata nel repertorio operistico barocco e rossiniano, ma è anche interprete del repertorio più strettamente oratoriale e svolge un’intensa attività concertistica nell’ambito della musica vocale da camera.
Come studiosa e musicologa, si adopra per la valorizzazione del repertorio musicale veneto e per la salvaguardia di importanti fondi musicali. Ha cantato, diretta fra gli altri da Alessandrini, Gatti, Jurowski, Savall, Spering, ruoli da protagonista in Orfeo, Il ritorno di Ulisse in patria, Cenerentola, Italiana in Algeri, Rigoletto, Manon Lescaut e Flauto Magico.
Un autentico tris d’assi si presenta Domenica 12 Marzo (ore 21) sul palcoscenico del Teatro della Pergola: sono la violinista Viktoria Mullova, la pianista Katia Labèque, il violoncellista Gautier Capuçon, tre spiccate personalità musicali che si uniscono per due autentici capolavori senza tempo come il Trio di Ravel e il Trio op.
100 di Schubert. Tre fuoriclasse, fra loro uniti dalla grinta virtuosistica e dalle capacità comunicative più travolgenti. Un gruppo che non a caso si è formato intorno al carisma di Viktoria Mullova, violinista portentosa ammirata per la bellezza luminosa del suono, lo smalto tecnico e il vibrante senso ritmico, tutte qualità messe al servizio di repertorio che spazia dalla musica più propriamente classica a quella jazz e pop: con accattivante autorevolezza, la Mullova affronta Bach (con un violino sul quale sono montate corde di budello e fa scorrere un archetto d’epoca, secondo un gusto strumentale tutto filologico), Cajkovskij e Stravinskij, ma pure Duke Ellington e i Beatles.Una vastità di orizzonti musicali che non a caso riguarda pure Katia Labéque, pianista anticonformista e naturalmente portata alle sperimentazioni, famosa per suonare in duo con la sorella Marielle ma pure solista con le più rinomate orchestre del mondo.
Proprio al fianco della Mullova, ha dato vita, nel 2001, ad un duo di fama internazionale. A loro si affianca Gautier Capuçon, venticinquenne fratello del violinista Renaud e acclamato “Nouveau talent de l’année 2001”. Vincitore di svariati premi, invitato da Claudio Abbado al Festival di Berlino, frequente collaboratore della Argerich e di Barenboim in occasioni cameristiche, Capuçon ha realizzato diversi cd, fra i quali una pluripremiata incisione dei Concerti di Haydn, sotto la bacchetta di Daniel Harding.