Verifica dei requisiti acustici degli edifici scolastici: indagine a campione sulle scuole medie superiori di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2005 14:16
Verifica dei requisiti acustici degli edifici scolastici: indagine a campione sulle scuole medie superiori di Firenze

ASL 10 (Zona Firenze U.F. Igiene Pubblica) ed ARPAT (Dipartimento di Firenze) hanno effettuato una indagine a campione sui requisiti acustici delle scuole secondarie superiori presenti nel territorio del Comune di Firenze.
L’indagine ha coinvolto 12 edifici scolastici (su 40 esistenti), per un totale di 303 aule. In sintesi, sono emerse le seguenti indicazioni:
• diverse delle scuole superiori fiorentine indagate presentano facciate esposte ad elevati livelli di rumore da traffico, tali da compromettere la possibilità di una fruizione a finestre aperte;
• il numero di aule che presentano problemi di elevata rumorosità interna a finestre chiuse è assai contenuto;
• quasi la metà delle aule rumorose a finestre chiuse presenta un rumore esterno basso, indicando quindi una provenienza interna del disturbo;
• infine il dato più rilevante è l’elevato tempo di riverbero misurato in svariate aule, quasi tutte curricolari (non sono state per esempio effettuate misure nelle palestre).

Tre quarti delle aule indagate presenta valori più che doppi di quelli fissati dalla normativa italiana, e largamente superiori agli standard OMS.
Tali livelli di riverbero generano una oggettiva difficoltà di comprensione del paralato in tali ambienti, interferendo negativamente con l'attività didattica.
Da quanto emerge, l’aspetto relativo alle condizioni acustiche non può certo essere definito “soddisfacente” per le scuole superiori interessate, che tra l’altro sono un campione molto rappresentativo delle scuole superiori fiorentine.
Si ritiene che per i numerosi e a vario titolo importanti aspetti legati alla situazione acustica degli edifici scolastici, debba crescere l’interesse per individuare le situazioni più critiche e conseguentemente le soluzioni migliorative, anche se al momento la normativa nazionale pur fissando i valori di riferimento non stabilisce obblighi capaci di indirizzare le azioni di risanamento relative a tale problematica.
Deve inoltre nel contempo crescere la consapevolezza dei Dirigenti Scolastici, per la loro competenza e responsabilità nel gestire le strutture scolastiche, dell’importanza per una “buona scuola” anche degli aspetti legati al rumore collegati spesso ad altri fattori, quali l’affollamento, la scelta delle destinazioni dei vani, ecc.

SINTESI DEI RISULTATI DELL’INDAGINE

Introduzione
La problematica del rumore nelle scuole di tali ordini veniva e viene periodicamente sollecitata sia dal personale che dai genitori degli alunni.
Si è ritenuta utile una valutazione della qualità acustica nelle scuole superiori, anche considerata l’elevata numerosità della popolazione scolastica e la costante tendenza in questi istituti alla formazione di classi numerose che rende l’aspetto rumore ancora più rilevante.
Inoltre, tenuto conto che l’amministrazione provinciale sta attuando un programma di interventi sugli edifici scolastici di propria competenza (la quasi totalità delle scuole superiori fiorentine) con obiettivo prioritario la sicurezza, questa indagine vuole anche individuare le problematiche più urgenti in materia di qualità acustica degli ambienti scolastici e le relative ipotesi di bonifica, per fornire all'Amministrazione Provinciale priorità e di indicazioni utili per inserire correttamente il miglioramento della qualità acustica degli edifici scolastici nella più generale politica di riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio di edilizia scolastica della Provincia di Firenze.

Rischi per la salute
L’eccessiva rumorosità costituisce indubbiamente un rilevante problema di sanità pubblica, poiché interessa una gran parte della popolazione e provoca effetti sulla salute ormai ben riconosciuti e documentati.
Tra le conseguenze dell’esposizione a rumore sono rilevanti gli effetti negativi sull’apprendimento e sulle prestazioni intellettuali in generale; la lettura, l’attenzione, la risoluzione di problemi e la memorizzazione sono tra le attività cognitive che maggiormente risentono di ambienti rumorosi.
Ciò riveste particolare rilevanza in ambito scolastico, sede di attività intellettuale per eccellenza, dove tra l’altro è estremamente importante l’adeguata comprensione della parola, che risulta gravemente compromessa dalla presenza di un eccessivo rumore di fondo; il rumore inoltre riduce il livello di attenzione degli allievi generando fatica e distrazione e pertanto condizionando sfavorevolmente l’apprendimento.
Un buon clima acustico nella scuola è fondamentale per una buona vivibilità ed in particolare per lo sviluppo intellettuale e psicologico di bambini e ragazzi e quindi in definitiva per il loro benessere; tanto è vero che le linee guida dell’OMS indicano specificatamente per le aule scolastiche, per evitare problemi di comprensione delle singole parole, valori guida per quanto riguarda il livello sonoro ed il tempo di riverbero rispettivamente di 35dB(A) e 0.6s.

Definizione del campione di aule da indagare
L’indagine ha preso in esame le scuole medie superiori ubicate nel territorio del comune di Firenze.
Gli edifici scolastici presenti (circa 40) sono stati suddivisi in due gruppi: il primo comprende gli edifici storici riconvertiti ad un uso di tipo scolastico, mentre il secondo comprende quelli realizzati per svolgere la funzione di scuola o con tipologia costruttiva affine.

Da ogni gruppo è stato estratto casualmente un campione di circa il 30%; il numero totale di edifici inseriti nei campioni di studio è risultato quindi 12 (Liceo Statale “Pascoli”, Succursale Liceo Scientifico Rodolico, Liceo Scientifico “A.Gramsci”, Liceo Classico “Galileo”, Liceo Scientifico “L. da Vinci”, Liceo Artistico “Leon Battista Alberti”, ITT “Marco Polo”, Istituto “Sassetti Peruzzi”, Istituto Tecnico Commerciale “Duca d’Aosta”, Istituto Tecnico per Geometri “Salvemini”, Istituto Istruzione Superiore “Machiavelli”, Istituto Istruzione Superiore “Cellini, Medici, Tornabuoni”).
Per ogni struttura è stata acquisita una planimetria aggiornata ed è stato effettuato un sopralluogo nel corso del quale le aule ed i laboratori sono stati raggruppati in tipologie omogenee per quanto riguarda: la volumetria, la rumorosità dell'affaccio; le caratteristiche degli infissi; la presenza di trattamenti fonoassorbenti.
Per ogni tipologia di aule omogenee ne è stata determinata la nulocale rappresentativo.

Misure e rilievi
Nel corso dei successivi sopralluoghi per ogni locale rappresentativo è stata compilata una scheda che riporta i risultati delle seguenti determinazioni:
superficie e volume;
il livello sonoro esterno;
il livello sonoro interno a finestra chiusa (ad aula vuota e scuola in funzione);
il tempo di riverbero (ad aula vuota).

Risultati
Nei 12 istituti del campione sono state censite complessivamente 303 aule per descrivere le quali sono state selezionate 57 aule tipo, con una media di circa 5 aule per ogni gruppo omogeneo individuato.
Per quanto riguarda i livelli sonori in facciata la situazione, descritta sinteticamente nel grafico 1, evidenzia una situazione mediamente migliore di quella relativa alla residenza abitativa.
Tuttavia la situazione è assai lontana da quella prefigurata dalla classificazione acustica del comune di Firenze (livelli sonori in facciata inferiori a 55 dBA), e possiamo considerare che circa il 35% delle aule è esposto a livelli sonori che non consentono di lavorare con le finestre aperte, mentre 15% delle aule è esposto a livelli sonori che richiedono infissi di buona qualità per garantire una rumorosità interna accettabile anche con le finestre chiuse.
In effetti la percentuale di aule che presenta livelli sonori interni disturbanti è particolarmente ridotta ( circa il 3%), ma quelle dove il rumore presente assume già un certo rilievo sono comunque un quarto del totale.
Tra queste dall’esame dei livelli sonori esterni risulta evidente che più del 40% devono il problema di rumorosità a sorgenti interne alla scuola.
In relazione ai tempi di riverbero misurati il grafico 3 mostra la distribuzione delle aule in base al rapporto con il limite proposto dal DM del ‘75.
In tutte le aule il limite viene superato almeno in una banda d’ottava; quindi il patrimonio scolastico indagato è stato suddiviso in tre gruppi: le aule in cui il superamento è inferiore al 50% del limite, quelle con un superamento fra il 50% e il doppio del limite e quelle in cui i tempi di riverbero sono più che doppi rispetto ai valori proposti dalla normativa italiana.
Ricadono in quest’ultima categoria, quella con risultati più gravi, quasi tre quarti delle aule censite nelle scuole del campione.

Considerazioni
Dall’indagine effettuata emergono alcune semplici considerazioni: diverse delle scuole superiori fiorentine indagate presentano facciate esposte ad elevati livelli di rumore da traffico, il rumore di fondo misurato in numerose aule, pur in presenza di rumore esterno basso, è elevato, indicando quindi una provenienza interna dello stesso, infine il dato forse più rilevante è l’elevato tempo di riverbero misurato in svariate aule, quasi tutte curricolari ( non sono state per esempio effettuate misure nelle palestre).
Alcune di queste constatazioni immediate richiedono un approfondimento.
In particolare il problema della collocazione in strade rumorose: in effetti solo pochissime aule sono gravemente disturbate dal rumore esterno (3%) e quelle che presentano una rumorosità apprezzabile anche se non grave, attribuibile al rumore esterno non sono più del 12-15% del totale.

Evidentemente gli infissi, anche se spesso non conformi alla normativa, sono comunque una protezione adeguata: probabilmente in molte situazioni il problema si potrebbe rendere del tutto trascurabile adeguandone il livello di isolamento. Tuttavia la rumorosità delle facciate resta un problema rilevante se si esamina la situazione a finestre aperte: al di sopra dei 60 dBA di Leq in facciata è difficile far lezione con le finestre aperte; così in quel 40- % di aule è verosimile che le finestre si aprano assai di rado, provocando una riduzione dei ricambi d’aria ed un conseguente aumento degli inquinanti indoor.

Così la rumorosità della collocazione delle scuole diviene indirettamente la causa di problematiche igieniche di altro tipo, di questo si dovrà tener conto nella progettazione degli interventi di risanamento.
Nel loro complesso questi fatti confermano, se non addirittura rafforzano l’ipotesi iniziale di esistenza di un problema di scarsa qualità acustica delle aule nelle scuole superiori.
Particolarmente grave è la situazione determinata dall’eccesso di riverbero presente nella gran parte delle aule.

Si tenga presente infatti che il valore guida indicato dall’OMS per il tempo di riverbero è di 0,6s, mediamente più basso di quello proposto dalla normativa italiana, e largamente superato con valori fino a 3,6s misurati in alcune aule.

Le indicazioni fornite dall’OMS
si ribadisce indicano limiti necessari ad evitare problemi di comprensione delle singole parole, affaticamento sia dell’insegnante che degli alunni, distrazioni ed complessivamente riduzione dell’apprendimento.

Indicazioni per il risanamento
Dall’esame dei risultati della nostre indagini emerge con evidenza la necessità di un intervento prioritario di correzione dell’eccessivo tempo di riverbero delle aule.

Tenuto conto degli elevati livelli di affollamento generalmente presenti nelle scuole medie superiori e della ridotta presenza di arredi nelle aule l’intervento correttivo di elezione sarà una controsoffittatura fonoassorbente.
Una adeguata scelta dei materiali potrà garantire, oltre al rispetto della normativa antincendio, anche un miglioramento dell’isolamento delle aule dal rumore da calpestio che, per il 10% delle aule, è una delle possibili fonti della rumorosità interna non trascurabile.
È possibile che il miglioramento del tempo di riverbero, indispensabile per consentire una buona comprensibilità della voce, metta in maggiore evidenza, rispetto a quanto oggi rilevato, la presenza di livelli disturbanti di rumorosità interna.
Le sostanza di interventi di risanamento dovrebbero essere indirizzati con assoluta priorità alla correzione dei tempi di riverbero e, successivamente, ad una verifica della rumorosità interna delle aule per approntare gli eventuali, ulteriori, correttivi.

Nei casi in cui questa provenga attraverso gli infissi dall’esterno, l’intervento di miglioramento delle finestre dovrebbe essere realizzato con infissi ventilati, che garantiscano cioè, anche con la finestra chiusa, un minimo di ricambi d'aria all'aula.

Conclusioni
Da quanto emerge dalla nostra indagine, l’aspetto relativo alle condizioni acustiche non può certo essere definito “soddisfacente” per le scuole superiori interessate, che tra l’altro sono un campione molto rappresentativo delle scuole superiori fiorentine.
Riteniamo che per i numerosi e a vario titolo importanti aspetti legati alla situazione acustica degli edifici scolastici, debba crescere l’interesse delle amministrazioni pubbliche per individuare le situazioni più critiche e conseguentemente le soluzioni migliorative, anche se al momento manca una normativa nazionale cogente capace di indirizzare le azioni di risanamento relative a tale problematica.
Deve inoltre nel contempo crescere la consapevolezza dei Dirigenti Scolastici, per la loro competenza e responsabilità nel gestire le strutture scolastiche, dell’importanza per una “buona scuola” anche degli aspetti legati al rumore collegati spesso ad altri fattori, quali l’affollamento, la scelta delle destinazioni dei vani, etc.

In particolare la ricerca è stata curata da:
Laura Ricciarelli, D.

Bacciotti, A. Bassini, G. Repaci, M.G. Santini (ASL 10 Zona Firenze U.F. Igiene Pubblica) Andrea Poggi , S. Borgheresi, S. Gioia, T. Manciocchi, (ARPAT Dipartimento di Firenze)

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