Firenze, 29 aprile 05- Firenze capitale, oltre che dell’arte, dell’artigianato di altissima qualità. E di turisti affascinati da queste autentiche meraviglie provenienti da tutto il mondo, vista la Babele di lingue che si incontra passeggiando per i padiglioni della Fortezza da Basso, anche oggi, malgrado il primo caldo stagionale, meta di un’autentica folla che sembra apprezzare le proposte della 69° edizione di “Art”. E’ quanto emerge dall’indagine di “Customer satisfaction” condotta su un campione significativo di visitatori di Art 2005 da Firenze Fiera Spa, con la collaborazione degli studenti della scuola di Scienze Aziendali, che ha tracciato il profilo del visitatore tipo della mostra: sono in prevalenza donne (59%), di età compresa tra i 25-40 anni (43%), impiegati (32%).
Le provenienze sono per il 70% dalla Toscana e Centro Italia, il 10% dal Nord ed il restante dal Sud. “I dati significativi di questa edizione, rileva Pietro Marchini, Amministratore delegato di Firenze Fiera Spa, sono che il 35% degli intervistati visitava per la prima volta la mostra e che il passaparola è stato il principale mezzo di pubblicizzazione. Questo dato trova conferma, continua Marchini, nell’apprezzamento qualitativo della Fiera segnalato oltre il 70% degli intervistati”. Se il 46% del campione dichiara di aver visitato Art per passatempo o consuetudine, il 54% lo ha fatto per fare acquisti.
Il mezzo utilizzato è per il 45% l’auto o la moto, ma ben il 55% ha utilizzato i mezzi pubblici o il treno. “Altro dato molto significativo, prosegue Marchini, è che circa il 10% dei visitatori dichiara di aver pernottato almeno una notte in albergo, il che significa, visti i dati previsionali di affluenza, circa 17.000 pernottamenti. Questo porta la mostra a generare un indotto nella città che prima forse era meno rilevante”. Per affrontare i problemi di parcheggio prevedibili nella giornata del 1 maggio è stato allestito un servizio di navette gratuito per tutti coloro che visiteranno Art in Piazzale Vittorio Veneto (zona Ponte alla Vittoria) che condurrà direttamente in Fortezza.
Protagonista della giornata di oggi il Rajasthan, regione indiana dalle grandi potenzialità. Il seminario, promosso da IPI, Istituto per la Promozione Industriale, “L’artigianato in Rajasthan: opportunità e scenari di collaborazione per lo sviluppo”, tenutosi presso il Teatro Lorenese, aveva come obiettivo quello di offrire una panoramica sulla tradizione artigianale dei settori tessile-abbigliamento e pelle dello stato indiano, creando al tempo stesso un’opportunità di apertura verso il mercato italiano dei prodotti di tale regione.
Anche in tal senso si conferma il grado di internazionalizzazione di “Art” che non è soltanto spazio espositivo, ma interscambio su sistemi gestionali, su come aggiungere qualità ai prodotti, intervenendo su design, materie prime e valorizzando le abilità tradizionali. “In questo contesto, spiega l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Toscana, Ambrogio Brenna, la Regione si è dichiarata disponibile ad attivare processi di interscambio che oltre che contestare la povertà, così come previsto dal Progetto IPI-Banca Mondiale, può creare nuove occasioni per entrambe le realtà.” Ma la giornata vede anche il rock alla ribalta per la gioia dei tanti giovani presenti in Fiera.
Un gruppo quello della “Stazione Centrale” nasce come formazione a Firenze nel 1999 dall’unione musicale di Francesco Payne e Matteo Gianni e che strada facendo ah incontrato gli altri due elementi che lo compongono. Le sonorità per questo gruppo che ha recentemente suonato con Piero Pelù alla Fortezza da Basso, con i Cousteau e in un concerto per Emergency, sempre con i Litfiba alla Flog, sono totalmente acustiche, salvo qualche accenno elettronico a creare contrasto. La ricerca del suono è puramente emotiva e verte ad arrivare dritta al cuore dell’ascoltatore.
“L’idea principale nostra, spiega soddisfatto Francesco, il cantante del gruppo, è presentare l’uscita del nostro CD, al pubblico fiorentino, e quella di “Art” è senz’altro una delle opportunità più grosse che abbiamo avuto, visto che la Fortezza può essere considerata l’ombelico culturale della città.”