L’Istituto Stensen presenta il Korea festival, Organizzato da Riccardo Gelli e Chang Eun Young, 8-14 Aprile 2005 all'Auditorium Stensen – Viale Don Minzoni 25/c – Firenze.
Il terzo festival Cinematografico Sud-Coreano in Italia si presenta come sempre ricco di grande cinema e aggiunge una retrospettiva dedicata alla stella emergente della nouvelle vague coreana, Kim Ki-Duk (regista di Ferro 3 e Primavera, Estate, Autunno... visti di recente in Italia) oltre ad una tavola rotonda sul cinema e la cultura coreana alla presenza di nomi importanti del panorama cinematografico italiano.
Lunedì 11 aprile alle 20.40 all’Auditorium Stensen verrà proiettato in prima visione italiana il secondo film del regista coreano Kim Ki-duk, Wild Animals ( Corea del Sud, 1997, 35 mm, colore, 105’) un'opera che segna per il regista il ritorno nella città in cui ha vissuto nel corso del suo soggiorno europeo: Parigi. Fortemente penalizzato dalla mediocrità degli attori francesi, a partire da Richard Bohringer nel ruolo del mafioso chiacchierone, e da una messa in scena statica e povera di idee, Wild Animals riesce a convincere nella descrizione di un'amicizia prima di circostanza, poi sempre più sincera, tra due coreani in esilio.
Un sud coreano, Chung-Hae (Oceano blu) arriva a Parigi per studiare arte e finisce invece col diventare un truffatore. Incontra Hong-San (Montagna rossa) che sta cercando di disertare dall'esercito Nord Coreano per arruolarsi nella legione straniera, e nonostante il truffatore sud coreano approfitti della fiducia dell'ingenuo Hong-San e sfrutti le sue doti nelle arti marziali per far soldi, fra i due nasce un'amicizia fraterna. Hong-San si innamora di una giovane ungherese che si esibisce nei peepshow, ma finisce con l'ucciderla a causa di un coinvolgimento Di Chung-Hae con la mafia.
Alle 22.45 verrà proiettato Spring, Summer, Fall, Winter… Spring (Primavera.
Estate, Autunno, Inverno…e ancora Primavera - Corea del Sud, 2003, colore, 101’, lingua originale, sottotitoli in italiano), capolavoro del cineasta coreano. Quattro stagioni, quattro momenti differenti della vita intima e personale dell’essere umano: Primavera: un piccolo monaco per capriccio lega pietre sulla schiena di una rana. Estate: il monaco, divenuto adolescente, si innamora di una ragazza giunta al monastero per rimettersi da una malattia. Autunno: il monaco, ormai uomo, ritorna al tempio dopo aver compiuto un omicidio.
Autunno: il monaco, ora nella sua piena maturità, si ritira su di una montagna innevata per imparare le arti del buddismo. Ancora Primavera: il monaco cresce un bambino nella pace del tempio. Il cerchio della vita continua. Le quattro stagioni dividono il film e rappresentano quattro momenti significativi della vita del giovane di cui non ci viene rivelato il nome: bambino a sei anni (Primavera), adolescente sconvolto dalla scoperta del sesso a diciotto (Estate), assassino per gelosia a trenta (Autunno), quarantenne maturo e nuovo "padrone" del lago (Inverno).
La nuova primavera lo vedrà, ormai anziano, ripercorrere la strada e gli insegnamenti che furono del suo vecchio mentore.