Urbanistica: più brevi i tempi, più difficoltà per i Comuni minori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2004 20:12
Urbanistica: più brevi i tempi, più difficoltà per i Comuni minori

Diminuiscono i tempi di approvazione dei piani regolatori, da 6-8 anni a 4 e mezzo. Le previsioni di crescita con nuove edificazioni sono contenute. I Comuni più piccoli incontrano maggiori difficoltà. Sono, in estrema sintesi, i risultati di una ricerca dell’Irpet sugli ultimi dieci anni di urbanistica in Toscana, presentata in Consiglio regionale alla vigilia della discussione sulla nuova proposta di legge sul governo del territorio, che impegnerà l’assemblea nella seduta di domani. La ricerca, realizzata da Rita Allegrini e Chiara Agnoletti e coordinata da Giovanni Maltinti, è stata affidata all’Irpet dalla commissione Territorio e ambiente, e riguarda in particolare il monitoraggio della legge regionale 5/95.

“I dati confermano che la direzione è quella giusta – commenta Sirio Bussolotti, presidente della commissione – Lo dimostra ad esempio l‘accorciamento dei tempi di approvazione. La ricerca, poi, smentisce chi accusava la 5 di aver lasciato le briglie sciolte sull’attività edilizia”. “Troppo spesso, però – aggiunge - rimane nel modo di fare delle amministrazioni e dei professionisti un’impostazione ormai vecchia: c’è bisogno di una nuova cultura sulla gestione del territorio.

In questo contesto, avere oggi a disposizione questi dati è più che mai importante, visto che stiamo per approvare la “super 5”, la nuova proposta di legge sul governo del territorio”. Per il vicepresidente della commissione, Franco Banchi, “l’impegno principale delle politiche regionali dev’essere quello di rendere sempre meno burocratiche e verticistiche le procedure urbanistiche, mettendo al centro i territori e valorizzando al massimo il ruolo e la creatività del mondo sociale ed economico”.

Alla presentazione dei dati è intervenuto anche il consigliere Virgilio Simonti. Secondo i dati Irpet, a quasi dieci anni dall’entrata in vigore della legge 5, l’89% dei Comuni toscani ha avviato le procedure per la formazione dei propri strumenti urbanistici; il 32% ha concluso il primo passaggio, approvando il piano strutturale; il 20% ha concluso tutto l’iter approvando anche il Regolamento urbanistico. Sono i Comuni minori ad incontrare più difficoltà: solo il 17% dei Comuni con meno di 10.000 abitanti ha concluso l’iter, contro il 25% dei Comuni con più di 40.000 abitanti ed il 29% dei Comuni della fascia intermedia.

Riguardo alle previsioni di crescita massima che si leggono nei piani strutturali, che riguardano quindi il medio-lungo periodo, la media regionale è dell’11,6%; è la Toscana interna, meridionale e dell’Appennino a far registrare le previsioni più consistenti (+ 14,9% per l’Appennino, + 15,3 per le aree interne e meridionali, + 13,4 per la zona dell’Arno, + 6,3 per la costa e l’arcipelago), ma quasi la metà della crescita prevista in realtà è dovuta al residuo della pianificazione precedente e al recupero edilizio; viceversa per costa e arcipelago si registra una media più bassa, all’interno della quale, però, la percentuale di nuova edificazione è più elevata (74%).

(ab)

In evidenza