Una fabbrica di orologi falsi è stata scoperta dalla guardia di finanza di Pisa a Cerreto Guidi (Firenze). In un locale, dove lavoravano quattro cinesi, sono stati trovati migliaia di orologi, macchinari di precisione per l'assemblaggio e la timbratura di marchi contraffatti, parti di orologi e 15 quintali di componenti interni per orologi. Un cinese di 40 anni - proprietario della fabbrica - è stato denunciato per ricettazione, contraffazione di prodotti industriali, violazioni alle norme sulla sicurezza dei giocattoli e impiego di manodopera clandestina.
Si chiama Yassin la bambina che Ckein non vedrà mai.
Non vedrà più neppure sua moglie, rimasta muta al telefono della casa in Senegal quando Khadim, il fratello di Ckein, le ha raccontato che Ckein Sarr, giovane senegalese, sabato ha perso la vita a Castagneto Carducci per salvare un bagnante italiano, che poi si è dileguato senza nemmeno informarsi su quello che era successo al suo soccorritore.
Una strada in tutti i Comuni della Provincia di Firenze per ricordare Ckein Sarr. Lo propone in una lettera inviata oggi ai 44 Sindaci il presidente della Provincia Matteo Renzi.
“Quello che Ckein ci ha dato – scrive Renzi - è un esempio di altruismo e di grande civiltà. Viviamo un tempo in cui la banalizzazione imperante ed uno strisciante razzismo portano spesso anche i nostri concittadini, specie i più giovani, a giudicare in modo superficiale le decine di migliaia di ragazzi immigrati che, spesso affrontando molti pericoli, vengono in Italia per lavorare e mantenere le loro famiglie. Quante volte, anche nelle scuole, si cede ad una banale retorica per cui gli immigrati debbono starsene a casa loro, atteggiamento che talvolta viene cavalcato con vergognosa demagogia e totale xenofobia anche da qualche politico di rilievo nazionale”.
“Sarebbe bello – commenta Renzi - poter invitare nei nostri Comuni la moglie di Ckein e la figlia, che lui, immigrato da cinque anni nel nostro Paese, non ha mai conosciuto, e dire loro che la Toscana ha fatto tesoro di una meravigliosa lezione di coraggio e di umanità.
E invito i Sindaci che accoglieranno il mio appello a portare le scolaresche dei loro comuni all'inaugurazione delle strade intitolate a Ckein, perché tengano vivo il ricordo di una persona che a costo del sacrificio della vita ha saputo esprimere l'adesione piena a quel valore di cittadinanza solida e solidale che caratterizza la nostra terra”.
Sono oltre 200 mila i venditori abusivi che nei mesi di luglio ed agosto invadono centri balneari, località termali e città d’arte in tutta Italia con un giro di affari di circa 5,6 miliardi di euro e con un’evasione dell’Iva di 1,2 miliardi di euro.
I dati - che emergono da uno studio effettuato del Dipartimento Piccole e Medie Imprese di Alleanza Nazionale ed inviato dall’On. Antonio Mazzocchi ai Ministri dell’economia e dell’Interno, - indicano una grave perdita per l’Inps di quasi 75 milioni di euro, mentre nell’intero anno solare l’evasione dell’Iva diventa di 7,2 miliardi di euro, pari, circa,a tutta la copertura degli oneri di natura corrente prevista dalla Finanziaria 2004 per le spese di bilancio.
Oltre il 70% dei prodotti venduti sono contraffatti o di provenienza illecita e la carenza dei controlli crea gravi rischi per la salute pubblica.
Dall’analisi dei settori merceologici gli ambiti maggiormente colpiti dalla contraffazione sono il settore dell’abbigliamento (29% del totale) e dell’alimentari (23%) che insieme occupano più della metà dell’intero mercato. Assai preoccupante è poi lo sviluppo del mercato dei cosmetici, farmaceutici e profumi (13%) privi di certificazione sanitaria, pericolosi così come occhiali e orologi (8%) che potrebbero causare danni alla vista e allergie.
Nelle località turistiche è sempre più boom per Cd e Dvd contraffatti e nelle spiagge fiorisce l’offerta di sedicenti esperti di massaggi orientali che, essendo privi di autorizzazione sanitaria e non certificando la loro professionalità, rischiano di provocare più traumi che relax.
Si profilano, dunque, danni per i clienti di questi commercianti abusivi, ma anche per chi invece fa questo lavoro nel rispetto delle leggi: il mercato nero sottrae agli esercizi regolari il 40% delle vendite con una perdita di circa 2 miliardi e 240 milioni di euro nei soli mesi di luglio e agosto.
Il fenomeno dell’abusivismo commerciale colpisce fortemente anche l’economia di Firenze. Nella città d’arte per antonomasia, l’estate non fa che rinvigorire il mercato nero che in tutti i periodi dell’anno riempie con tappetini colorati, occhiali e orologi di false griffe e riproduzioni di quadri famosi le strade del centro storico fiorentino.
Un danno non solo per l’immagine della città, ma anche per l’incolumità dei compratori, le casse dello Stato e del Comune, e i commercianti regolari che, già messi in ginocchio da una crisi che non sembra voler finire, devono anche concorrere con i prezzi stracciati dei prodotti contraffatti.
“In particolare risentono dell’abusivismo i nostri piccoli commercianti – commenta Gianna Scatizzi, responsabile provinciale delle attività produttive di An. – I negozi regolari devono vedersela con tasse esose soprattutto nel centro storico, con prezzi di prodotti di qualità e di marca che anche alla fonte sono onerosi, ma che in questi mesi riescono con difficoltà ad ammortizzare.
Da tener presente, inoltre, che la maggior parte dei commercianti al dettaglio hanno piccole o piccolissime imprese e il loro sostentamento dipende esclusivamente dagli introiti dell’azienda individuale o familiare”.
“Bisognerebbe innanzitutto – spiega la Scatizzi - far capire alla gente che non si aiutano i vu'cumprà semplicemente acquistando i loro prodotti sulla spiaggia o su pseudo bancarelle: in questo modo si alimenta solo un giro illegale. C’è poi da chiedersi, visto l’aumento spropositato dei venditori abusivi nei mesi estivi, cosa facciano questi immigrati nel resto dell’anno, se sono legali o clandestini, in che situazione vivono”.
Per questo la responsabile di An propone un coordinamento che a livello territoriale si occupi di studiare il fenomeno, tamponarlo e trovare soluzioni alternative per i lavoratori a nero stagionali.
“Se questa popolazione estiva di immigrati che vive con gli introiti di un lavoro che, oltre ad essere illegale, è anche molto faticoso (lunghe camminate in spiaggia o la permanenza per le strade di Firenze sotto un sole cocente), invece di tollerare questa situazione, l’amministrazione dovrebbe direzionare questa manodopera non clandestina e vogliosa di lavorare nelle zone e nei settori che necessitano di prestazioni d’opera”.
Per questo Gianna Scatizzi propone un coordinamento di Enti locali, Questura, Prefettura, Camera di Commercio, Associazioni di Categoria per trovare un’allocazione idonea a questa forza lavoro, rispettando le leggi del commercio, tutelando il lavoro di chi ha esercizi regolari e anche la salute degli immigrati.
“In questo modo Firenze potrebbe essere un esempio a livello nazionale – conclude la responsabile di An - per dare una svolta ad un problema annoso e di dimensioni intollerabili: invece di parlare di quote d’ingresso per l’immigrazione o di altre iniziative che non risolvono la questione, una soluzione coordinata gioverebbe a tutto il sistema economico, nonché alla coscienza collettiva”.