"Globalizzazione e sostenibilità dello sviluppo" è il tema della prolusione che il professor Alessandro Vercelli pronuncerà in occasione dell'inaugurazione del 762° anno accademico dell'Università di Siena, il prossimo 3 dicembre. Nell'intervento, Vercelli, che lavora presso il dipartimento di Economia politica ed è docente di Economia ambientale presso l'Ateneo, farà un'analisi del processo di globalizzazione, quale si è manifestato nel dopoguerra, per arrivare a comprendere se questo possa essere considerato sostenibile, cioè compatibile con i requisiti della sostenibilità dello sviluppo.
Di fronte a questo che è uno dei temi più attuali del dibattito sociale, economico e politico internazionale, la tesi di partenza del noto economista è che "l'Università non può ignorare questo dibattito e deve impegnarsi a fondo, con il rigore scientifico che le compete, per approfondire i problemi in discussione e per contribuire alla loro soluzione". Il professor Vercelli, che è esperto tra l'altro di macroeconomia, economia dell'ambiente, sistemi economici comparati, ha insegnato a lungo in varie Università europee e statunitensi.
E' membro del comitato esecutivo del Consiglio di amministrazione della banca Monte dei paschi di Siena.
La cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico avverrà quest'anno alla presenza del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. L'inizio è previsto per le ore 10.30 in aula magna del Rettorato, in via Banchi di Sotto, 55.
Carlo Ginzburg, uno degli storici italiani più noti in campo internazionale, insegnerà, in questo e nei prossimi due anni accademici, alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena.
Per inaugurare il suo ciclo di lezioni, che si svolgeranno all'interno dell'insegnamento di Storia della cultura moderna, il professore terrà, il 26 novembre alle 17, nell'aula Magna della facoltà, una conferenza pubblica dal titolo molto particolare: "La latitudine, gli schiavi, la Bibbia. Uno sguardo locale sulla globalizzazione".
Carlo Ginzburg, docente dal 1988 presso la University of California Los Angeles, è considerato un pioniere della storia della cultura popolare. E' celebre infatti per i suoi studi sulla "microstoria", e per il suo metodo di indagine: un metodo di analisi interdisciplinare che partendo da un'osservazione approfondita di una persona, un evento o una località, può restituire un quadro della contemporaneità, della società e della cultura.
La conferenza di martedì prossimo partirà proprio da una storia individuale, per allargarsi poi all'attualissimo tema della globalizzazione.
La "piccola storia" è quella di una città ora in rovina, in Georgia, fondata all'inizio del Settecento dal francese Jean Pierre Purry.
La piccola città in pochi decenni perse i suoi abitanti e fu "inghiottita" dal grande sviluppo di una città vicina, Savannah. Questo lontano esempio di come il "grande" inghiotte il "piccolo", servirà al professore ad interpretare la storia della globalizzazione economica.
Carlo Ginzburg, che nei suoi anni di attività è tornato più volte a interrogarsi sul significato, i limiti e l'affidabilità del lavoro dello storico, parla così della sua "microstoria": "Nasce come filone di studi negli anni Settanta, ma è ancora molto studiata.
Secondo me però, bisogna ricordarsi che le piccole storie sono solo il punto di partenza per riuscire a capire e ad interpretare, sulla base della ricerca concreta, i grandi fenomeni".