FIRENZE- Sala piena ieri sera all'Osteria Pratellino, in via del Pratellino 44 rosso a Firenze, per il primo di otto incontri programmati dal locale in collaborazione con RossoRubino.tv, la testata giornalistica online tematica. Ogni sera uno speciale menù curato dallo chef Matteo Caccavo, abbinato alle eccellenze enologiche di produttori locali. Ieri ha aperto il percorso la Cantina Poggio alle Monache di Asciano.
La cena ha offerto l'occasione ai commensali di assaggiare alcuni classici delle cucina regionale: da Bocconcini di fegatelli al finocchietto all'Acqua Cotta, dal Risotto al tartufo al Cinghiale in dolce e forte. L'antipasto era abbinato al Rosa Briosa, un vino rosato frizzante prodotto dall'azienda delle Crete Senesi con blend di Sangiovese e vitigni autoctoni. Il primo piatto al Naviglio, un 100% Vermentino Igt certificato biologico. Il piatto al tartufo era accompagnato dall'Axianum, 100% Canaiolo Igt dal vigneto di Chiusure di Asciano, mentre il secondo piatto era sostenuto dal Corale, 100% Syrah Igt, una delle produzioni di punta della Cantina Poggio alle Monache.
Ogni degustazione è stata guidata da Milko Chilleri, giornalista e direttore di RossoRubino.tv. Ogni piatto è stato presentato dal maître di sala e proprietario dell’osteria, Francesco Carzoli, Ogni serata propone un dessert in abbinamento alla degustazione di Gin Dry Castelgreve, ieri sera il Grecale, con una caratteristica nota di limone.
Approfondimenti
Gli incontri a venire, da ottobre ad aprile 2025, proporranno un percorso tra i vini toscani, grazie ad aziende da Carmignano alla Val d'Orcia, ogni volta abbinate ad un menù originale dellOsteria Pratellino. Le prenotazioni possono essere effettuate chiamando il numero +39 055 0203832, o inviando un'email a osteriapratellino@gmail.com. I soci delle scuole e delle associazioni di sommelier riceveranno uno sconto del 10%.
La Tenuta di Poggio alle Monache
L’antica fattoria si trova in uno dei paesaggi più affascinanti delle Crete senesi, ad appena 500 metri di distanza dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. E la costruzione della tenuta risalente al 1200 circa, facendo parte delle proprietà appartenenti al Monastero di Santa Marta.
Il territorio è vocato alla viticoltura grazie al microclima e ai terreni in cui è collocato. Già dal 1695 dal registro di sementi e raccolti, il fattore di Poggio alle Monache dichiarava tra gli altri raccolti la produzione di vino.
Oggi la fattoria è proprietà di Alessandra Giardi che, insieme al marito Alessio Magi, che conducono un centinaio di ettari di terreno dove si produce vino, olio, seminativi e tartufo pregiato. Sono oltre 5 gli ettari che Poggio alle Monache riserva alla produzione di vino, tutti all’interno della DOC delle Grance Senesi.
Nelle vigne, tutte ripiantate a partire dal 2017, sono coltivati vitigni Sangiovese, Syrah, Canaiolo, Vermentino, Malvasia, Trebbiano e San Colombano. Dunque si tratta di etichette giovani, alcune appena immesse sul mercato e che si stanno facendo strada in prestigiosi concorsi e nel vasto mercato delle IGT.
La maggior parte dei vini prodotti vengono lavorati su barrique, tonneau e botti di rovere francese, mentre una piccola parte viene lavorata in vasche di cemento e di acciaio. Dalla vendemmia 2023 Poggio alle Monache è azienda certificata Biologica.
Nella degustazione di ieri sera spiccava il Corale, un 100% Syrah a fermentazione spontanea svolta a temperatura controllata, macerazione di circa 20 giorni. Da segnalare anche l'originalissimo Rosa Briosa, prodotto sapido, con note di gelsomino, lamponi e pompelmo.