Regioni "normali" imbrigliate sull'uso di strumenti di finanza innovativa come i fondi pensione rispetto a quelle a statuto speciale; mancata applicazione delle normative sul decentramento dei poteri; ministri, come quello ai lavori pubblici Enrico Micheli, che presentano una bozza di protocollo d'intesa per la realizzazione della Livorno-Civitavecchia "vecchia concettualmente e in odore di salvataggio del futuro dell'Anas, che non firmerò". E' stato caratterizzato anche da questi spunti polemici l'intervento di saluto del presidente Vannino Chiti all'assemblea della Associazione degli industriali della provincia di Livorno, presente il presidente di Confindustria Giorgio Fossa.
"Questo paese - ha proseguito Chiti - deve sapere se ha qualche migliaio di miliardi da destinare a questa opera piuttosto che a scuole, assistenza o sanità. O se invece, come io credo, non si debba puntare a coinvolgere il capitale privato per la realizzazione di opere sia pure indispensabili come questa".
Oggi, afferma il presidente della Toscana, l'entrata in vigore dell'Euro può rendere più agevole l'azione di programmazione e la gestione degli investimenti. Bisogna sviluppare la competitività dei territori perché l'azione di concertazione sta dimostrando di incidere nelle politiche territoriali: ne e' esempio la Toscana stessa, miglior utilizzatrice dei fondi UE e prima nella creazione di posti di lavoro nel 1998 - 41 mila, un quarto di quelli registrati a livello nazionale, ha sottolineato lo stesso Fossa.
Ma occorre dare risposte sul versante della formazione professionale, che incentiva l'innovazione, eliminando le ancora troppe ombre; lavorare alla realizzazione di servizi innovativi e infrastrutturali; nonché alla piena attuazione del decentramento e alla riforma istituzionale. Livorno è un esempio di come si possano cercare e fornire soluzioni a problemi anche gravi: in due anni questa provincia, grazie all'azione concordata di privato e pubblico, ha saputo diversificarsi e rispondere ad un grave stato di crisi.
"Ma rischia di essere inutile lo sviluppo sulla costa di un sistema dotato di scalo aereo, interporto, porto senza un sistema di collegamento adeguato con l'entroterra - ha concluso Chiti -. Per questo è indispensabile ritornare alla concezione progettuale originaria di autentica strada di grande comunicazione per la Firenze-Pisa-Livorno e rafforzare il sistema ferroviario. Siamo al paradosso di una Toscana all'avanguardia nei collegamenti telematici e bloccata in parte nello sviluppo dei trasporti tradizionali".