"Sono sicuro che il vostro ruolo nel preparare l'Unione al ventunesimo secolo vi porterà a confermare la centralità della politica regionale e di coesione, seguendo un cammino ambizioso nel quale la volontà politica prevalga sulle preoccupazioni a breve termine". E' questo il passaggio principale del messaggio che il presidente della Conferenza delle regioni periferiche, Vannino Chiti, ha inviato ai quindici capi di Stato e di governo dell'Unione europea che si riuniranno il 25 marzo prossimo a Berlino, in un vertice che potrebbe essere decisivo per la conclusione dei negoziati sull'Agenda 2000.
Nella lettera, Chiti esprime preoccupazioni sull'andamento dei negoziati, soprattutto per quanto riguarda la politica dei fondi strutturali, che sono "il solo strumento finanziario significativo che permette di intervenire sull'occupazione e lo sviluppo. Lo sforzo fatto finora se ha permesso di creare delle convergenze tra gli Stati, non ha ancora ridotto lo svantaggio tra le regioni piu' prospere e quelle meno favorite, che e' tre volte piu' ampio di quello tra gli Stati Usa. Nessun dato disponibile giustifica questo ridimensionamento cosi' come e' un modo sbagliato di prepararsi all'allargamento abbassare allo 0.34-0,35 per cento del Pil comunitario l'impegno di solidarietà.
E' importante che al di la' degli avvenimenti sopravvenuti in questi ultimi giorni, i nostri concittadini recepiscano dalle vostre decisioni il messaggio di un'Europa che procede verso una maggiore unione e per questo si dota degli strumenti necessari".