La VII Commissione della Provincia di Firenze, presieduta da Riccardo Gori, dopo aver discusso due ordini
del giorno presentati l’uno da
Mirna Migliorini e Pietro Zecca, consiglieri provinciali del Pds, e l’altro dal consigliere dei Verdi Alberto Di
Cintio, ha presentato al consiglio
provinciale, che lo ha approvato all’unanimità, un ordine del giorno con il quale si invita la giunta a farsi
interprete presso il Parlamento e il Governo
della contrarietà al progetto Accordo multilaterale in materia di investimenti, una sorta di "costituzione
dell’economia globale" che mira a
mettere ordine negli oltre 1800 accordi bilaterali conclusi fra i vari Paesi in relazione all’enorme aumento di
investimenti diretti esteri (cosiddetti
Ide), in gran parte fatti dai Paesi europei.
Il consiglio provinciale stigmatizza "il deficit di trasparenza con cui si sono svolte da parte dei Governi nazionali
le trattative sul Mai" e impegna il
Presidente della Giunta "a chiedere al Parlamento, al Governo e a tutti gli eletti nelle varie sedi istituzionali con i
voti dei cittadini della Provincia...
di contrastare l’Accordo multilaterale sugli investimenti nella stesura odierna, in qualsiasi sede internazionale
esso venga riproposto".
Il ‘Mai’, elaborato in sede europea ma contestato anche nel Parlamento continentale, in sintesi contratta senza
condizioni gli investimenti nei Paesi in
via di sviluppo.
Investitori nazionali e stranieri sono messi sullo stesso piano ed è proibito esigere dagli
investitori stranieri determinati requisiti
(come esportazione, acquisto di materie prime, assunzione di manodopera) come condizioni per
l’approvazione di un investimento o la concessione
di incentivi economici.
Per il consiglio provinciale la questione della protezione degli investimenti deve essere esaminata in un quadro
davvero multilaterale "che comprenda
l’insieme dei Paesi in via di sviluppo e che l’esame di tale questione da parte dell’Organizzazione mondiale del
commercio integri i risultati delle
conferenze delle Nazioni Unite, in particolare per quanto riguarda l’ambiente e la dimensione sociale".