E' strato approvato ieri con voto favorevole della maggioranza e contrario del Polo di centrodestra, mentre si sono astenuti Udr e Rifondazione Comunista. Le risorse disponibili sono quantificate in 20 miliardi. 6 miliardi e 80 milioni restano a disposizione della Regione Toscana per programmi e progetti di interesse regionale, mentre 13 miliardi e 920 milioni sono ripartiti tra le Province: Arezzo 1259 milioni, Firenze 3275; Grosseto 960; Livorno 1220, Lucca 1363; Massa-Carrara 816; Pisa 1488; Pistoia 1135; Prato 831; Siena 1574 (con un aumento per il 1999 di 1 miliardo e 620 milioni).
Secondo Simonetta Pecini (Pds): "Cambia l'impostazione e che la Regione dovrà costituire, senza però interferire, un solido punto di appoggio per gli uffici provinciali, svolgendo una funzione di tutore per gli enti locali, evitando interventi a pioggia e per impedire che interi settori, cioè i beni culturali, si vedano sottrarre risorse". Per Mariella Zoppi (Laburisti): "L'esiguità di fondi porta inevitabilmente a scarsa incisività nel mare magnum dei beni e dei problemi culturali della Toscana".
Per Maria Pia Bertolucci (Udr): "Il Piano risente di una preparazione interna agli uffici regionali e presenta dichiarazioni generiche".