Domenica 18 giugno 1989 e una delle ultime giornate del campionato di serie A di calcio. A Firenze si gioca Fiorentina-Bologna, una partita di non grande rilievo ai fini della classifica. Eppure nella stupida tradizione delle opposte tifoserie il "derby dell'Appennino" e una giornata importante e pericolosa.Tra gli ultras fiorentini, gia in settimana, si parla di come prepararsi, perche si dice che i bolognesi verranno a dar battaglia. La parola d'ordine e: chi andra allo stadio si dia da fare. Emanuele Bencini, 17 anni, prende la frase alla lettera.
Quella mattina si alza presto, alle sei. Ha un appuntamento con un gruppo di amici. In motorino raggiunge il Campo di Marte, che il sole e appena sorto. Ad attenderlo ci sono Domenico Secondo, detto Pitone, Simone Aspidi, detto il Morto, Maurizio Igneri, il Vizia: poco piu che ventenni, gia conosciuti dalla Questura.Pitone, il leader del gruppo e esplicito: i bolognesi attaccheranno coi sassi, e i fiorentini devono essere pronti a difendersi. Sul posto i gruppo riempie bottiglie di birra da mezzo litro con benzina super, infilando nel collo un pezzo di straccio imbevuto di combustibile a uso di miccia: sono bombe Molotov.
I quattro si dirigono in motorino alla stazione di Rifredi, da dove passeranno i treni provenienti dall'Emilia.