Il natale 1989 in casa Dall'Oglio e un giorno triste. Ivan e tornato, ma non vuole, non riesce ad accettare la sua nuova condizione. Nonostante sia seguito da psicologi, per aiutarlo a reinserirsi nella vita normale, preferisce restare chiuso in camera. Non intende vedere nessuno, rifiuta di ricevere visite.Per quasi un anno solo le persone piu care hanno accesso alla sua stanza, con le finestre chiuse e la luce bassa. Poi una domenica di primavera i fratelli e un gruppo di anici riescono a convincerlo.
Finalmente esce di casa per andare con loro allo stadio Dallara a seguire il Bologna.La vicenda processuale. Sui quattro pendeva originariamente l'imputazione di tentata strage. La posizione del Bencini, minorenne all'epoca dei fatti e stata subito stralciata. E' andato in affidamento a una comunita di servizi sociali per tre anni. In seguito ha inviato alcune lettere alla famiglia Dall'Oglio per chiedere perdono. Aspidi e Igneri sono stati condannati dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze rispettivamente a otto e sette anni (piu due condonati a ciascuno).
Il leader della banda, Domenico Secondo, tossicodipendente, e morto di AIDS.