Multiutility, i sindaci del Patto Territoriale: 'Stop a forzature'

Non si placa il dibattito circa la volontà della Multiutility di quotarsi in borsa e le contrapposte posizioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2023 14:38
Multiutility, i sindaci del Patto Territoriale: 'Stop a forzature'

Cosa sta succedendo in Toscana attorno alla gestione del servizio idrico integrato? Quali saranno i risvolti e quali le scelte che determineranno il futuro dei servizi pubblici locali?

“La quotazione in borsa non può essere una questione ideologica” afferma Alberto Irace, A.D. della Multiutility di recente costituzione.

No a fughe in avanti per quotare in borsa la multiutility senza un confronto con i comuni soci: a chiederlo sono le Amministrazioni comunali socie di Alia riunite nel Patto territoriale (Calenzano, Cantagallo, Fiesole, Londa, San Godenzo, Sesto Fiorentino e Vaglia) in una lettera indirizzata dal primo cittadino sestese Lorenzo Falchi al presidente di Alia Spa Lorenzo Perra. L’iniziativa nasce in seguito alle recenti dichiarazioni dell’ad della società Alberto Irace e alla lettera datata 27 luglio con la quale Alia chiede ai comuni il via libera per costituire una nuova società, denominata HoldCo, che “dovrà svolgere il ruolo di cassaforte delle azioni di Alia detenute dai soci pubblici, anche in vista dell'eventuale quotazione di queste ultime su un mercato regolamentato”.

Approfondimenti

Nella lettera al presidente Perra, i sette sindaci rimarcano che la normativa vigente “non consente la costituzione di nuove società pubbliche che rivestano la configurazione di holding di holding, ovvero di società che abbiano l'unico scopo di detenere per intero le quote di un'altra società che a sua volta possieda varie partecipazioni”.

L’iniziativa rappresenterebbe pertanto una sorta di forzatura per accelerare la quotazione in borsa e l’ingresso dei privati nella futura multiutility, ipotesi rispetto alla quale sono sempre di più le perplessità espresse dai comuni soci e dalle forze politiche e sociali della nostra regione.

“La quotazione delle azioni di Alia su un mercato regolamentato è ad oggi un'eventualità - ricordano i sindaci nella lettera, ribadendo la propria ferma contrarietà all’ipotesi - e non una decisione già assunta dall'Assemblea dei soci e, ancora prima, dai Consigli Comunali dei Comuni soci”. Da qui la necessità di un chiarimento su questo aspetto prima di prendere qualsiasi iniziativa e della convocazione di un'Assemblea dei soci che possa affrontare il tema e permettere un confronto tra i Comuni.

"Abbiamo dinnanzi un quadro dai contorni non definiti, mutevole, eterogeneo -affermano dalla RSU di Acque Spa- Come RSU sentiamo però la necessità di palesare quella che è da sempre la nostra posizione alla luce degli ultimi accadimenti che sono stati ben descritti anche dalla stampa. Fin dal momento del nostro insediamento abbiamo agito nell’interesse e per la tutela di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, condividendo pienamente quello che è stato l’indirizzo dei soci pubblici facenti parte della compagine di Acque Spa e che rappresentano la maggioranza del pacchetto azionario ovvero portare a termine il processo di ripubblicizzazione del servizio idrico riacquisendo le quote attualmente di proprietà dei privati.

Questo processo, ne eravamo consapevoli, sarebbe stato lungo, irto e pieno di ostacoli ma lo abbiamo condiviso fin dal primo momento con entusiasmo e responsabilità consci che avrebbe rappresentato un miglioramento per i servizi al cittadino. Non ci addentriamo nelle questioni giuridiche che hanno riguardato la nostra azienda, a partire dal ricorso di ALIA contro Acque e la relativa sentenza. Quello che ci preme è palesare la nostra posizione: siamo per un servizio idrico totalmente in mano ai soggetti pubblici, siamo contrari ad ogni tipo di speculazione per ciò che concerne la gestione dei servizi pubblici locali, in primis per l’acqua.

Vorremmo che questa posizione fosse quella portata avanti anche dalla politica e dagli amministratori pubblici che in un momento storico come quello attuale con una inflazione galoppante, una congiuntura economica difficile, stipendi fermi da oltre un decennio si riappropriassero della gestione dei servizi pubblici cercando di offrire un servizio di qualità a costi contenuti salvaguardando allo stesso tempo tutele e diritti dei lavoratori sempre più vittime della sciagurata logica del subappalto.

Per questo in qualità di delegati RSU e a nome di tutti i lavoratori e le lavoratrici chiediamo all’assemblea dei soci di portare a termine quello che era il mandato condiviso oramai tre anni fa dalla parte pubblica ovvero di ripubblicizzare Acque Spa permettendo una gestione in house providing del servizio idrico. Fughe in avanti aventi come unico scopo quello della ricerca degli utili a discapito della qualità del servizio non possono più essere tollerate poiché in contrasto con il principio stesso della funzione sociale di un servizio essenziale, monopolio naturale, come quello idrico.

"Basta con una politica autoreferenziale che si è appropriata dei Beni Comuni cedendone una parte ai privati, anche se demaniali, ignorando il proprio ruolo e funzione, non quella che noi auspichiamo, quella che è delineata dalla nostra Costituzione -affermano dal Coordinamento delle Associazioni No Multiutility- Tutte le dichiarazioni del signor Irace, come detto ideologiche, sono generiche e di totale irrazionalità rispetto alla funzione pubblica, lo spiegheremo meglio, approfondendo ogni singolo passaggio, in prossimi documenti, ribadendo cose che già abbiamo evidenziato, più volte, nell'ultimo anno e, magari, con una approfondita analisi del piano industriale segnalato nell'intervista, sempre che ce ne sia consentito l'accesso, cosa di cui dubitiamo.

Si sta avviando la campagna elettorale per le prossime amministrative sempre nella logica verticistica dei partiti nel tracciare programmi e indicare candidati, faremo sentire anche le nostre opinioni".

Interviene sulla vicenda anche il Movimento Consumatori Toscana: “Sin dalla nascita dell’idea di costituire la Multiutility si parla della quotazione in borsa, non è sicuramente una novità e questo gli amministratori locali dovrebbero saperlo. Francamente non capiamo come una questione del genere possa paralizzare un progetto dalle buone capacità, almeno teoricamente. Non possiamo permetterci che questo progetto inizi con il piede sbagliato o, peggio ancora, fallisca ancor prima di entrare in azione. Qual era l’obiettivo della Multiutility? Creare un soggetto legato al territorio che garantisca servizi adeguati a tariffe accessibili e non speculative. Sembra che a tutto si stia lavorando tranne che agli interessi dei Consumatori” – commenta il Movimento Consumatori Toscana.

“Un progetto dalle ampie aspirazioni dovrebbe concentrarsi sui diritti dei lavoratori e dei Consumatori, è questa la priorità che deve seguire la Multiutility. Vien da sé che tutte le scelte che incidano sul progetto debbano passare dai diretti interessati, ma tutti sembrano dimenticarlo. Per queste ragioni proponiamo che nel consiglio di amministrazione siedano due amministratori di cui uno scelto dai sindacati dei lavoratori ed uno dalle associazioni dei consumatori.

Solo così, quando gli interessi di tutti saranno rappresentati, si potrà discutere delle questioni organizzative a partire dalla scelta di quotarsi in borsa o meno. Infine, dobbiamo denunciare la scarsa operatività delle Autorità di controllo che anche in questo caso potrebbero (e dovrebbero) fare la loro parte” conclude il Movimento Consumatori Toscana.

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